Portale raduna le attività 'anti Green Pass'. In elenco c'è Battistini: 'chi non è contro?'


La macrocategoria più rappresentata, a livello nazionale, parrebbe essere - ironia della sorte - quella etichettata come "medici, medicina e salute". All'interno si trovano osteopati, psicologi, centri yoga, terapisti di tutti i tipi e esercenti delle professioni sanitarie. Poi ci sono i commercianti e in terza piazza, numericamente parlando, gli addetti ai così detti "servizi". Nel lecchese sono, ad oggi, pochine le realtà iscritte a Animap.it, il “portale dei professionisti non discriminatori”.
“A causa del ‘Corona’ (non Fabrizio ma il virus ndr) e della gestione politica di questa crisi stanno nascendo divisioni sempre più profonde nella popolazione. Con il passaporto vaccinale, coloro che rifiuteranno questo siero sperimentale per il Covid-19 verranno penalizzati ed esclusi. La risposta a questa imminente apartheid è l’Animap. Animap - è scritto sul sito, creato da volontari - è un elenco di industrie e prodotti, per aziende di ogni settore, che non intendono escludere nessuno, e che permettono a tutti un libero accesso ai propri prodotti e servizi".
Non poteva mancare, in città, la palestra dell'anima del movimento Libera Resistenza che, da settimane ormai, porta in piazza centinaia e centinaia di "no green pass" ogni sabato, con un presidio - sparuto, a dire il vero - allestito anche questa mattina all'esterno dell'Ospedale Manzoni per contestare la richiesta di esibire il certificato verde a cui deve sottostare anche chi accede al presidio per prestazioni quali il ritiro degli esiti o esami.
Ci sono poi un paio di aziende a Merate e un centro di riflessologia plantare lì in zona, un'agenzia a Suello e una di Valgreghentino, una società commerciale a Missaglia...
A Lecco, l'attività probabilmente più conosciuta, quel "Battistini centro musicale" le cui vetrine rappresentano una garanzia tra il lungolago e piazza Affari. "Non ricordavo di aver inserito il nome nel sito, comunque sì, sono io" conferma Fulvio Battistini, puntualizzando subito di non essere un no vax. "Ho fatto tutte le vaccinazioni richieste, perfino l'ultima dose nel petto alla fine della naja, allora facoltativa e così dolorosa da aver fastidio anche nell'indossare la maglietta nei giorni successivi. Non sono contrario quindi ai vaccini ma a questo vaccino" aggiunge, chiarendo però di essere circondato da collaboratori che invece si sono sottoposti all'inoculazione e di fare regolarmente i tamponi, ritenendoli più sicuri del siero anche per gli altri. "Certo, sono una bella spesa" ammette, rifiutando però l'alternativa e soprattutto auspicando venga abolito presto il green pass, sulla cui introduzione non è per nulla d'accordo. "Chi non è contrario?" domanda. "Ora - prosegue - sembra che l'Europa stia per intimare all'Italia di toglierlo, pena pesanti sanzioni. Spero sia così. Quanto al vaccino, io ascolto tutte le campane. Il governo lo metta obbligatorio se ritiene. Finché faranno firmare prima di farlo, scaricando le responsabilità, non lo farò. Anche perché le reazioni avverse sono tante e conosco gente che ha fatto entrambe le dosi e poi si è ammalata comunque. Meno gravemente si dice. Ma il covid se trattato bene fin da subito si cura per tutti".
A.M.
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