UP – Un Percorso/24: alla conquista del Pizzo Tre Signori da Introbio (parte 2)

Nello scorso numero di UP – Un Percorso, abbiamo affrontato la salita al Pizzo Tre Signori da Introbio, passando dal Rifugio Grassi e dalla Via del Caminetto. In questa nuova puntata vi presenteremo un itinerario per la discesa. Come accennato settimana scorsa, la proposta è quella di transitare dal Rifugio Santa Rita, sul costone della Val Biandino opposto rispetto a quello dove si trova la Grassi, chiudendo così un bellissimo ma lungo giro ad anello.



Anche per la discesa è bene precisare alcune cose. Innanzitutto, parliamo di una camminata molto lunga e con molto dislivello, seppur negativo. Partiremo infatti dalla cima del Pizzo (2.554m slm) per tornare in paese a Introbio (564m slm). Ovviamente si può dividere ulteriormente il percorso con una tappa in rifugio in Val Biandino, oppure optando per il rientro in Jeep per l’ultimo noioso tratto. In questa sede però esamineremo la versione integrale. Poi, così come in salita, anche in discesa ci saranno da affrontare alcuni passaggi ripidi ed esposti su roccia. Quindi si raccomanda sempre massima prudenza e di affrontare l’escursione solo se effettivamente preparati a farlo.



Partenza: Pizzo Tre Signori (2.554m slm)
Arrivo: Introbio (564m slm)
Tappa intermedia: Rifugio Santa Rita (1.988m slm)
Sentieri: 40-101-45
Difficoltà CAI: EE
Durata: 5 ore
Dislivello: -1990m
Adatto ai bambini: 8+

Dalla vetta del Pizzo Tre Signori il sentiero per scendere verso il Rifugio Santa Rita, in questo primo tratto, non è numerato, ma è comunque indicato dai segnavia e da scritte a vernice sulle rocce. Proprio sulle rocce inizia la discesa, ripida ma semplice, che in pochi minuti ci porta alla Bocchetta di Foppagrande (2.480m slm). Seguendo sempre i segnavia, scendiamo, con pendenze più blande, lungo la Cresta di Piazzocco, fino ad arrivare alla Bocchetta di Piazzocco (2.252m slm) dopo mezz'ora che abbiamo lasciato la vetta.




Qui troviamo il Sentiero del Cardinale che abbiamo già incontrato all’andata, tra il Rifugio Grassi e il Pizzo: ignoriamo quindi a destra le indicazioni per il Rifugio Falc e, a sinistra, quelle per il Pian delle Parole. Proseguiamo invece per un tratto quasi pianeggiante (sentiero 42) ai piedi dell’imponente Pizzo Varrone, dopodiché inizia una discesa ripida ed esposta su roccette, dove bisogna fare molta attenzione. Il sentiero si sposta quindi sull’altro versante della cresta: non si vede più la Val Biandino, ma compare ai nostri piedi l’Alta Valvarrone.




Questa parte un po’ complicata dura circa mezz’ora, dopodiché si arriva a una piccola sella e il sentiero si fa pianeggiante, su terra battuta. Tagliando il fianco della montagna, in poco tempo si arriva nei pressi di una miniera di ferro, dove si trova una deviazione, da ignorare, per la Bocchetta di Trona. Proseguendo dritti, in pochi minuti di semplice cammino si raggiunge il Rifugio Santa Rita (1.988m slm). Dalla cima del Pizzo Tre Signori a quest'ultima meta ci si mette poco più di un'ora e mezza.
A questo punto, è tempo di scendere nuovamente verso la Val Biandino. Vicino all’ingresso del Rifugio Santa Rita, si trova un cartello con le indicazioni per il "Madonna della Neve". Svoltiamo quindi verso sinistra, spostandoci di nuovo sul versante della Val Biandino, percorrendo un sentiero semplice che, in circa mezz’ora, ci porta al rifugio adiacente alla caratteristica chiesetta. Qui muoviamo verso destra e in una decina di minuti di cammino quasi pianeggiante torniamo ai rifugi Tavecchia e Valbiandino, posti alla Bocca di Biandino. A questo punto inizia la discesa di due ore verso Introbio, ripercorrendo lo stesso percorso già visto all’andata. In paese si arriva dopo 5 ore circa dalla partenza dal Pizzo.




Per concludere, qualche considerazione. La salita al Pizzo Tre Signori da Introbio è una camminata lunga e faticosa, ma davvero molto bella. Richiede un allenamento adeguato, la capacità di affrontare un dislivello importante e quella di superare punti particolarmente ripidi ed esposti. In questi due articoli abbiamo presentato un giro in senso “anti-orario” rispetto alla Val Biandino, ma chiaramente è possibile svolgerlo anche nel verso opposto, salendo quindi dal Rifugio Santa Rita e scendendo dal Grassi. Il consiglio che diamo, però, è di affrontare la ripida Via del Caminetto in ascesa così come abbiamo scritto settimana scorsa.




Inoltre, è possibile salire al Pizzo Tre Signori anche dalla bergamasca o dalla Val Gerola. Allo stesso modo, sono molto interessanti anche gli altri pizzi nelle vicinanze, come quello di Trona (2.510m slm) o il Varrone (2.325m slm).
Chi volesse evitare di percorrere a piedi il lungo e noioso tratto da Introbio alla Val Biandino, può optare per il servizio di trasporto su jeep (a pagamento) messo a disposizione dai rifugi della valle.




Infine, il Rifugio Grassi è raggiungibile da Introbio anche con altri sentieri: noi abbiamo presentato quello più semplice, che è percorribile anche d’inverno in caso di neve. In questa eventualità, però, sconsigliamo di salire al Pizzo a chi non fosse in possesso di nozioni alpinistiche.

Michele Castelnovo
www.trekkinglecco.com
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