'Che onore la guardia al Milite Ignoto'. Il ricordo di un lecchese all'Altare della Patria

Piergiorgio Locatelli
Sono trascorsi cento anni da quegli ultimi giorni del mese di ottobre 1921, quando, durante apposite cerimonie nella Basilica di Aquileia, venne scelta la bara del Milite Ignoto, sepolto, poi, a Roma, nell’Altare della Patria, in Piazza Venezia. C’erano undici bare, undici salme di militari non identificati, caduti in combattimento nel corso della Grande Guerra 1915/’18. C’era un gruppo di madri con figli caduti; fra loro, venne scelta Maria Bergamas, una contadina di Gradisca d’Isonzo, che aveva perso l’unico figlio maschio. E’ stata madre Maria, bendata, ad avvicinarsi alle bare in un momento di generale, forte emozione, scegliendo e inginocchiandosi davanti alla decima, che verrà trasportata a Roma con apposito convoglio ferroviario accompagnato lungo tutto il percorso da una folla enorme. Da allora reparti di tutte le Forze Armate dell’Esercito Italiano si alternano nei turni di servizio come guardia d’onore presso il sacello del Milite Ignoto, al Vittoriano di Roma. Fra i lecchesi che possono ricordare di aver prestato turno di guardia al Milite Ignoto c’è l’Ing. Piergiorgio Locatelli, classe 1949, già consigliere ed assessore comunale; è stato anche presidente del Parco Adda Nord.
“E’ una delle cose più emozionanti che ho fatto nella vita – ha dichiarato Locatelli – Ero allievo ufficiale di complemento, nell’autunno ’74, alla scuola della Cecchignola, in Roma. La mia Compagnia venne chiamata due volte, in ottobre ed in dicembre, al servizio presso l’Altare della Patria. Il colonnello ricordò che era un grande onore ed un motivo di prestigio per tutto il reparto”. L’allievo ufficiale Piergiorgio Locatelli ha coperto complessivamente tre turni di guardia, notturni e diurni. Il primo durava quattro ore, il secondo due. La cancellata all’inizio della monumentale scalinata era già stata collocata qualche anno prima, ma nelle ore diurne era aperta per consentire ai visitatori di salire nelle vicinanze del sacello. “Ricordo il servizio diurno, quando veniva imposto dall’ufficiale di picchetto di essere impassibili e fermi, schierati sull’attenti all’americana, con piedi immobili ed affiancati. Venivano vicinissimi i turisti – ricordo anche dei giapponesi – a scattare delle fotografie. Salivano le scolaresche ed anzi un ragazzino mi toccò il braccio per vedere se ero proprio un soldato vero e non un manchino, talmente eravamo immobili. Il turno notturno era il più distensivo, perché consentiva qualche rilassamento, osservando lo scenario maestoso di Piazza Venezia e di Roma Capitale. La sentinella – prosegue Locatelli – si sentiva al centro della storia, importante per l’Italia e per il suo popolo. Ecco perché ricordo, tanti anni dopo, il servizio di guardia all’Altare della Patria e vorrei aggiungere, se non sembra troppo retorico, che sarei pronto a rifarlo”. Sempre Locatelli aggiunge: “Le due sentinelle in guardia d’onore dipendono dal corpo di guardia che si trova all’interno del Vittoriano, con entrata laterale da Via dei Fori Imperiali, e che nell’arco delle ventiquattro ore assicura servizi interni di ronda, in quanto tutta l’area dell’Altare della Patria è considerata zona militare. Confermo – conclude Locatelli – che le due sentinelle di guardia d’onore alla tomba del Milite Ignoto non possono vedersi, anche se a pochissimi metri di distanza, perchè sono separate dal marmo sporgente della tomba che accoglie dal 1921 le spoglie mortali di un caduto non identificato. Quando mi capita di tornare a Roma, penso sempre al servizio reso all’Altare della Patria e rammento quei momenti con commozione e nostalgia”.
Nella ricorrenza del 4 novembre prossimo Rai 1 manderà in onda il docu-film “La scelta di Maria”, con la regia di Francesco Miccichè. Protagonista nel ruolo della mamma che sceglie il Milite Ignoto è l’attrice Sonia Bergamasco. Il docu-film è stato presentato alla recente Festa del Cinema di Roma ed è stato, appunto, realizzato in occasione del centesimo anniversario della tumulazione del Milite Ignoto, a Roma.
A.B.
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