Lecco: conferita la cittadinanza onoraria al milite ignoto
Anche la città di Lecco, con un atto formale del consiglio comunale di mercoledì sera, ha conferito la cittadinanza onoraria al milite ignoto. “Il prossimo 4 novembre ricordiamo il centenario della deposizione del milite ignoto presso l’Altare della patria - ha spiegato il sindaco Mauro Gattinoni, introducendo la delibera - e anche l’Anci ha invitato i Comuni a celebrare questa ricorrenza con il conferimento della cittadinanza onoraria. Un gesto che serve a ricordare i terribili avvenimenti della Grande guerra che costò all’Italia 1,2 milioni di morti, 1 milione di feriti di cui la metà mutilati. Per questo vogliamo rendere omaggio al valore dei combattenti ma soprattutto non dimenticare l’orrore della guerra, perché di fronte alla morte, alla perdita, al lutto e alla povertà siamo tutti sconfitti e davanti a questo soldato non può che prevalere un sentimento di pietà e con questo sentimento commemoriamo il milite ignoto, riconoscendogli la cittadinanza onoraria”.
A Palazzo Bovara erano presenti anche diversi esponenti delle istituzioni: il prefetto di Lecco Castrese De Rosa, il questore Alfredo D’Agostino, il comandante provinciale dei Carabinieri Igor Infante, il maggiore Michele Busso della Guardia di Finanza, il presidente di Assoarma Lecco Filippo Di Lelio e, in rappresentanza della presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra - Lecco la consigliera Alessandra Anghileri.
Il prefetto ha voluto sottolineare l’importanza di questo gesto che “è denso di significato” perché “sancisce il ricordo, la gratitudine e un’indicazione alle future generazioni, ovvero che la libertà e la democrazia sono conquiste ottenute con sacrifici unitari e che ognuno deve svolgere il proprio dovere mai in modo autoreferenziale. Il milite ignoto non è di destra né di sinistra, era un soldato, un uomo del popolo che un po’ costretto e un po’ spinto dal patriottismo e dalla speranza di tornare a casa ha fatto l’Italia col suo sacrificio. È il simbolo di piccoli e grandi eroi che hanno combattuto e combatteranno per rendere migliore il nostro Paese. Il milite ignoto è un potente simbolo di coesione sociale e nazionale perché rappresenta i giovani che hanno corso il pericolo della morte e sacrificato la propria vita in nome di uno sforzo collettivo e condiviso nella sua umiltà. Questo è il valore rivoluzionario del milite ignoto, al cui esempio tutti ci dobbiamo ispirare”.
E anche Alessandra Anghileri ha voluto indicare il valore di questo riconoscimento per le giovani generazioni, sottolineando l’importanza del lavoro con gli studenti per non dimenticare i tragici fatti della Prima guerra mondiale, ma anche quelli ben più bui dei campi di concentramento e di sterminio della Seconda.
M.V.