Lecco: il monumento ai Caduti ha 95 anni. Era il 24 ottobre 1926

Novantacinque anni or sono la città di Lecco, pavesata da centinaia di tricolori, era in festa per la solenne cerimonia inaugurale del monumento ai Caduti della Grande Guerra 1915/1918, posizionato sul lungolago, nella località detta "degli alberi", vicino alla foce del corso d'acqua Caldone.

Il momento dell'inaugurazione con il duca d'Aosta, comandante dell'invitta Terza Armata

L'inaugurazione assumeva un tono particolarmente importante con l'intervento del duca d'Aosta, comandante dell'invitta Terza Armata, entrata nella storia per aver resistito nei giorni tragici di Caporetto e per essere poi ricordata nell'immenso cimitero di Redipuglia, inaugurato nel decennale della Vittoria.
L'inaugurazione a Lecco era stata anticipata rispetto all'anniversario del 4 novembre per consentire la presenza del duca d'Aosta che in quella data sarebbe stato impegnato a Roma, con re Vittorio Emanuele III, presso l'altare della Patria, con la tomba del Milite Ignoto.
C'è, però, da sottolineare che i lecchesi del Duemila non possono sapere che il monumento ai Caduti sul lungolago, opera del famoso scultore Giannino Castiglioni, milanese innamorato del lago di Lierna, doveva essere collocato sul piazzale dei Mille, l'attuale zona cittadina dove si trovano tre monumenti: Antonio Stoppani (1927), statua a lago di San Nicolò (1955), ai fratelli caduti del mare (1986). Si verificò, invece che, dopo ripetute verifiche, la commissione esecutiva del comitato per il monumento pronunciò parere contrario alla collocazione nella zona menzionata. "Il piazzale dei Mille" si riferisce all'attuale zona del lungolago con la statua di Antonio Stoppani e degli altri monumenti poco prima menzionati. Era un omaggio ai garibaldini della storica spedizione partita da Genova-Quarto per la Sicilia nel maggio 1860. La denominazione era dovuta alla vicinanza del piazzale con l'edificio di proprietà della famiglia Torri Tarelli, con i cinque fratelli tutti volontari con Garibaldi in varie imprese.
Visti negativi i rilievi tecnici operati dagli esperti circa l'erigendo monumento sulla punta estrema del piazzale dei Mille, l'Amministrazione Comunale si adeguava a tale autorevole pronunciamento ed indicava la nuova area nel largo detto "agli alberi" o "tra gli alberi" presso la foce del Caldone, sulla sponda opposta rispetto alla sede della Canottieri Lecco. L'ampia distesa fra le piante era stata campo di esercitazione dei militari della vicina caserma Sirtori e deposito di legname della Prima Armata che operava sul fronte alpino dello Stelvio.

Una manifestazione del Comune di Lecco presso il monumento, nell'anniversario della Vittoria

Domenica 24 ottobre 1926 il duca d'Aosta, affiancato dall'onorevole Teruzzi e dallo scultore Giannino Castiglioni inaugurava il monumento ai Caduti. Il duca volle conversare con mutilati lecchesi reduci di guerra 1915/1918; si trattenne anche con tutte le autorità presenti e con i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'arma; lasciò poi la zona del monumento ai Caduti per raggiungere il quartiere Caleotto dove, nell'attuale via Tubi, pose la prima pietra dell'istituto Vittorio Emanuele III destinato alla cura e difesa dei tubercolosi poveri. Quest'ultimo è stato l'istituto che verrà inaugurato da re Vittorio Emanuele III nell'aprile 1928 quando arrivò a Lecco per visitare la nuova sede municipale di piazza Diaz che sanciva la realizzazione della "Grande Lecco" avvenuta on decreto governativo del dicembre 1923, divenuto operativo il 1° marzo 1924. Il complesso di via Tubi è ora sede di uffici e strutture dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lecco.
La stampa del tempo scriveva "La data sacra ed indimenticabile è stata solennemente celebrata nella nostra città. Un lunghissimo corteo percorse le vie cittadine, raggiungendo il monumento ai Caduti per un minuto di commosso silenzio per deporre fiori, per ascoltare la lettura del Bollettino della Vittoria, ed altro ancora ...".

Il bassorilievo sul monumento ai Caduti di Lecco

Il monumento ai Caduti sul lungolago è divenuto nei 95 anni trascorsi il punto di riferimento per tante commemorazioni storiche, per manifestazioni patriottiche e civili, per deposizione di omaggi floreali da parte di associazioni, di classi anagrafiche, di scuole e di gruppi vari. Avrebbe dovuto esserci una solenne cerimonia per il 50° nel 1976, ma il maltempo si scatenò sul lecchese in quei giorni, provocando anche la grossa frana in località Fornasette, tra Olginate ed Airuno, che travolse un tratto dei binari dell'importantissima linea Lecco-Milano. Una cerimonia di commemorazione per il 50° avvenne, però, nel salone di palazzo Falck, in piazza Garibaldi, in forma molto ridotta. Fuori c'era il diluvio. Si spera che il non lontano centenario avvenga in migliori condizioni atmosferiche.
A.B.
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