Calolzio: danneggiò un tavolo, è condannato. Però se paga...

Se entro tre mesi risarcirà all'allora titolare del locale con un versamento quantificato in 250 euro, potrà godere della sospensione condizionale della pena irrogata quest'oggi nei suoi confronti, altrimenti quei 2 mesi e 20 giorni diventeranno effettivi. E' quanto stabilito dal giudice monocratico Paolo Salvatore chiamato a pronunciarsi nei confronti di Luciano Mannarino, già giudicato anche nell'ambito della ben più corposa inchiesta Metal Money condotta a quattro mani dalla Squadra Mobile della Questura di Lecco con i colleghi della Guardia di Finanza sotto il coordinamento della DDA di Milano. Minima la questione per cui quest'oggi l'uomo, di origini calolziesi ma residente ora a Brivio,  si è trovato dinnanzi al giudice: minaccia e danneggiamento le ipotesi di reato in contestazione per un vecchio episodio ambientato tra le mura del bar Quinto Binario, nel capoluogo della Val San Martino. Stando al quadro accusatorio, Mannarino avrebbe minacciato il gestore e un lavoratore, rovinando poi un tavolino. Ritenendo provato il tutto – con la scena immortalata anche dalle telecamere del locale - il giudice riconducendo l'accusa a quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 635 che punisce  “Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui con violenza alla persona o con minaccia” ha condannato Mannarino a 2 mesi e 20 giorni, lasciandogli aperta la possibilità della sospensione condizionale della pena qualora... metta mano al portafogli.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.