Galbiate: la rapina estiva con coltello e lesioni costa 2 anni e 4 mesi a un magrebino

Il Tribunale di Lecco
Il PM aveva chiesto una condanna quantificata in due e otto mesi. La mano del giudice è stata più leggera. Ma solo di poco. Pena severa per un ventitreenne marocchino - R.B.J. le iniziali - processato per una serie di reati che lo stesso avrebbe commesso - stando all'impianto accusatorio - nella nottata a cavallo tra giovedì 10 e venerdì 11 giugno di quest'anno. Quella sera, nei pressi del Bar Il Fresco a Ponte Azzone Visconti, formalmente sul territorio comunale di Galbiate, pur essendo nell'enclave a lago schiacciata tra Malgrate, Lecco e Pescate, lo straniero avrebbe sottratto lo smartphone ad una ragazza che, accortasi del furto subito, tramite l'applicazione "trova il mio iphone" ha provato a risolvere da sé la questione, chiedendo la restituzione del dispositivo. Di tutta risposta, la controparte, anziché restituire il maltolto l'avrebbe minacciata con un coltello, intimandole di consegnargli una consistente somma di denaro per riottenere il telefono. Da qui la richiesta di aiuto, da parte della giovane donna, alla Polizia di Stato, fermando una volante in transito. Datosi nel frattempo a precipitosa fuga, il magrebino - con le divise alle calcagna - avrebbe dapprima provato a sbarazzarsi del cellulare, subito recuperato dagli operanti. Poi, una volta braccato, avrebbe avuto una colluttazione con gli operati. Era così stato arrestato per i reati di rapina impropria aggravata dall'uso di un'arma e resistenza a pubblico ufficiale. Denunciato poi anche per i reati di lesioni personali cagionate a due Agenti delle Volanti nonché false generalità fornite a pubblico ufficiale. Già l'indomani l'udienza di convalida del fermo, con l'applicazione a carico di R.B.J., senza fissa dimora e già gravato da precedenti per reati contro il patrimonio, della misura cautelare in carcere. Da lì, quest'oggi, in collegamento tramite pc e con l'assistenza di un traduttore, ha assistito al processo con rito abbreviato celebrato a suo carico al cospetto del giudice per le udienze preliminari Nora Lisa Passoni. Presenti fisicamente in Aula il pubblico ministero Paolo Del Grosso e il difensore, l'avvocato Silvana Scalise. 2 anni e 4 mesi oltre a una multa da 600 euro la condanna irrogata a carico del ventitreenne. Disposta altresì l'espulsione una volta scontata la pena. Già annunciato l'Appello.
A.M.
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