Hospice Resegone: 10 posti letto studiati per dare serenità. Ogni camera con Alexa

Sarà collocato al secondo piano dell'ospedale Manzoni dove attualmente ci sono dei letti di medicina che saranno così traslati altrove. Si chiamerà Resegone in onore al massiccio roccioso che si staglia sopra la città di Lecco e conterà 10 posti letto per malati giunti al fine vita.

A dare una breve fotografia della struttura è stato l'architetto Giulia Torregrossa che in questi mesi ha lavorato in sinergia con gli uffici preposti dell'ASST e con ACTM committente del progetto.
L'Hospice sarà strutturato in due aree, una riservata ai degenti e una pubblica.

Ad ispirare forme, colori, spazi è stata soprattutto la Natura con il senso di pacatezza e serenità che riesce a trasmettere e che si è riscontrato essere uno dei pensieri prevalenti nel malato terminale che cerca un contatto con la famiglia, con gli aspetti più semplici della vita, in una sorta di ritorno alle origini. Alla Natura appunto.
Corridoi e camere saranno caratterizzati dalle tinte della vegetazione, dunque verde e marrone, della luce e dell'acqua.
La parte dedicata ai degenti sarà riservata e tranquilla. La reception sarà all'ingresso del reparto e collegata all'area dei volontari e delle sale visite e colloqui.

Nella parte pubblica ci saranno degli spazi in condivisione (la tisaneria, il soggiorno con la tv, i tavoli) ma anche riservati, come la "cabina telefonica" dove chi ha bisogno di riservatezza per un colloquio non dovrà uscire dall'hospice, ma potrà ritagliarsi qui il suo momento di isolamento.
Nei corridoi sono previsti panelli con luci led, sulle tonalità del verde, con cambio di intensità per creare così un'atmosfera rilassante.

Le camere singole avranno il soffitto ricoperto dalla tappezzeria consentendo così al malato che è sdraiato di non fissare una supericie anonima. Le tinte e i soggetti raffigurati proseguiranno poi lungo le pareti. I letti saranno dotati di sollevatore e di tutta la strumentazione necessaria a facilitare il lavoro degli operatori. La parola d'ordine sarà confort. Ci saranno il televisore con porte usb per supporti esterni e ogni camera sarà dotata del dispositivo Alexa per poter ascoltare musica o riprodurre suoni e rumori.

"E' un progetto fatto col cuore" ha concluso l'architetto Torregrossa. "La fonte di ispirazione è stato proprio il contatto con la natura seguendo il desiderio del malato di tornare alle orgini, alla sua famiglia, alla natura e dunque alle cose essenziali".
S.V.
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