Asst Lecco: ACTM taglia il traguardo dei 25 anni e finanzia gli arredi del nuovo hospice che sarà realizzato in ospedale

25 anni. Tanti ne sono passati dalla fondazione e dall'avvio delle attività di ACMT (Associazione per la cura dei malati in trattamento palliativo).
Nozze d'argento che cadono proprio in questi giorni, il 16 ottobre, e che sono state l'occasione non solo di ripercorrere la mission dell'associazione, presieduta da Francesca Biorcio Mauri, ma anche di presentare il progetto dell'hospice in ospedale, che andrà ad implementare il numero di posti letto, attualmente presenti solo nella struttura di Airuno, internalizzando il servizio dell'assistenza al fine vita.

Gianlorenzo Scaccabarozzi, Anna Cazzaniga, il DG Paolo  Favini,
la presidente di ACTM Francesca Biorcio Mauri e l'architetto Giulia Torregrossa

“Il lecchese fino ad oggi era penalizzato per numero di posti letto in rapporto alla popolazione - ha spiegato il direttore generale Paolo Favini -  rispetto ai dati di ATS e Regione. Ora con l'hospice Resegone che prende il nome dalle nostre montagne, l'offerta si amplierà. Le cure domiciliari sono molto forti nel nostro territorio: internalizzare il percorso di hospice significa rafforzarle. Qui a Lecco abbiamo una tra le mortalità ospedaliere più basse di Italia, significa che i pazienti sono seguiti bene. Ora questi dieci posti letto aggiuntivi che apriremo in ospedale saranno una grande opportunità e dobbiamo ringraziare ACMT per il supporto che ha dato finora e che ha già garantito”.

La parola è passata alla presidente Biorcio Mauri che ai ringraziamenti ha affiancato un breve excursus sui 25 anni percorsi fino ad oggi. “Ci siamo costituiti il 16 ottobre di 25 anni fa e abbiamo dato avvio a un progetto di grande importanza. Ci occupiamo da sempre di assistenza domiciliare, un servizio che ha dato supporto e sollievo a tanti malati e famiglie per combattere il dolore e la sofferenza inutile”.
Nel 1999 a tre anni dalla fondazione ACMT si era strutturata, tramite convenzione, per avviare una collaborazione stabile con il servizio cure domiciliari di ASL, fornendo volontari preparati per affiancare le famiglie con malati terminali che sapessero operare con delicatezza e discrezione. La collaborazione dell'associazione è poi proseguita con il DiFra (dipartimento fragilità) consentendo una interazione intensa con medici e infermieri e finanziando occasioni di formazione specifiche.
“Per sostenere il servizio si è dato avvio a raccolte fondi che hanno sempre trovato costante e positiva risposta dei lecchesi” ha proseguito a presidente. “ACMT è nata col sostegno del Soroptimist di Lecco e con l'impegno di una socia, la dottoressa Garbiella Zanini a cui va tutta la nostra gratitudine”.
La presidente si è soffermata poi sui volontari. “Assistendo a domicilio malati inguaribili hanno saputo essere al loro fianco, diventando amici preziosi e dando un senso a momenti preziosi di fine vita”.
In occasione di queste nozze d'argento, l'associazione ha deciso di farsi carico dell'arredo del nuovo hospice interno al Manzoni. “Una struttura quale è un hospice corrisponde alle esigenze delle famiglie, quando le condizioni rendono complesso occuparsi dei malati a casa. Siamo stati considerati pionieri a Lecco, oggi siamo felici di collaborare a un progetto tanto importante per Lecco. Noi abitiamo la zona di confine che è il fine vita: è la vita al fine della vita”.
Importante l'impegno economico di ACMT che a settembre del 2020 in consiglio ha stanziato 150mila euro da destinarsi a questo progetto, in particolare ai suoi arredi, dicendosi pronta poi a implementarli con altri 50mila derivanti da un lascito.

A spiegare il taglio ospedaliero dell'hospice che si collocherà al secondo piano del Manzoni è stato il direttore della struttura dottor Gianlorenzo Scaccabarozzi, definito "l'inventore delle cure palliative" oltre ad essere uno dei consulenti di spicco del Ministero (a luglio il ministro Speranza era giunto in visita all'Asst proprio per prendere contezza di tale specialità).
“La complessità non oncologica nasce in ospedale, per questo serviva un hospice all'interno. Ci sono pazienti che arrivano da noi in fine vita” ha spiegato “L'hospice in ospedale è il compimento di una rete avviata trent'anni fa a Merate, sviluppata poi a Lecco dal 1998 con i servizi e la fusione delle ex asl 14 e 16 che hanno riunificato il modello organizzativo nato a Merate. Si è sviluppata così una visione provinciale. Ora ci siamo accorti che dovevamo essere sempre più prossimi al bisogno e in ospedale ci sono percorsi di fine vita che non hanno tempo per essere presi in carico in un contesto esterno. Da qui la necessità di gestire e accogliere questi bisogni secondo la filosofia delle cure palliative che è curare sino alla fine dando dignità al morire con un supporto professionale e sociale, psicologico e spirituale”.
Secondo gli intendimenti l'hospice con i suoi dieci posti letto potrebbe già entrare in funzione entro la fine dell'anno. Al servizio saranno indirizzati anche parte degli inferieri per cui è stato indetto un concorso (partendo da 60 unità implementabili sino a 100).
S.V.
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