Lecco: fatture per prestazioni inesistenti? Pasticciere assolto

È stato assolto, proprio come era stato richiesto dal suo difensore Marcello Perillo, perchè il fatto non sussiste. Si chiude così la vicenda giudiziaria che ha trascinato a giudizio M.L.A., pasticciere lecchese, classe 1983, accusato di dichiarazione fraudolenta mediate uso di fatture per operazioni inesistenti (come da art. 2 del DLgs 74/2000). Secondo la tesi accusatoria l'uomo avrebbe indicato nelle dichiarazioni Iva degli anni 2014 e 2015 quattro fatture in passivo per un totale complessivo di 11.500 euro al fine di evadere le imposte sul valore aggiunto.
A trascinare a giudizio il pasticciere, proprietario di un'attività dedita alla produzione e al confezionamento di prodotti, pare essere stato un accertamento svolto dalla Gdf a carico della ditta individuale che avrebbe svolto alcuni lavori di ristrutturazione presso il laboratorio dell'imputato, all'interno e all'esterno; secondo le indagini svolte dalle fiamme gialle infatti i lavori non sarebbero mai stati realizzati, andando così a contestare ad un'attività l'emissione di fatture false -nei confronti del 62enne titolare della ditta di costruzioni, posizione che era stata stralciata avendo deciso di patteggiare ad un anno di reclusione- e all'altra l'annotazione. E proprio gli accertamenti svolti dalla Gdf di Lecco erano stati messi in discussione dal difensore del pasticciere, l'avvocato Marcello Perillo: secondo la toga lecchese infatti gli operanti si sarebbero limitati a verificare presso gli sportelli comunali e dell'Ats se fossero state richieste delle autorizzazioni per costruire, in realtà non necessarie per quella tipologia di lavori. E ancora la difesa avrebbe evidenziato un difetto istruttorio notevole, a partire dalla mancanza di un accertamento tecnico sulla effettiva realizzazione degli interventi, ma anche testimoniale, non avendo interpellato alcuno dei dipendenti della pasticceria. Per questo motivo, contrapponendosi alla richiesta della pubblica accusa rappresentata dal Vpo Mattia Mascaro, che ne aveva chiesto la condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione, l'avvocato Perillo si era battuto per l'assoluzione perchè il fatto non sussiste.
Questa mattina il giudice Giulia Barazzetta ha pronunciato sentenza di assoluzione per il pasticciere con la formula più ampia, perchè il fatto non sussiste.
B.F.
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