Calolzio, ex scuola di Sala: il Ministero conferma il vincolo, non potrà essere abbattuta
L'ex scuola di Sala
“Il complesso scolastico rappresenta uno degli esempi di pregio dell’architettura italiana dei primi decenni del XXI secolo e uno dei lavori principali di un importante gruppo di progettisti del panorama italiano del secondo Dopoguerra, riconoscibile come espressione di una più ampia ricerca che coinvolge la cultura architettonica nazionale e internazionale, per la sua originalità, elevata qualità, anche rivolta a un suo possibile uso innovativo a livello tipologico e dell’applicazione delle tecnologie costruttive”.
Questo quanto però messo nero su bianco dal Ministero dei Beni Culturali, interpellato sulla vicenda, confermando dunque il vincolo emesso dalla Soprindentenza.
Sul tema, pronto l’intervento del gruppo d’opposizione Cambia Calolzio.
“Noi ci siamo spesi per il recupero di questo fabbricato, fotografato su 600 riviste di architettura, e che la LEGA voleva abbattere spendendo oltre trecentomila euro di soldi pubblici. Ora, dopo la Sovrintendenza alle Belle Arti, anche il Ministero per i Beni Culturali ha sancito con motivata forza che la ex scuola elementare non va abbattuta, ma riqualificata. Il recupero di questa scuola deve essere colta come una importante opportunità per una “progettazione collettiva e partecipata con tutti i cittadini”. Per questo proponiamo all’amministrazione comunale di attivare un “concorso di idee” aperto alle Associazioni-agli ordini professionali di ingegneri,architetti, geometri- alle scuole- ai singoli cittadini e quant’altri, per contribuire a dare una seconda vita a questo edificio; con l’impegno poi di sottoporre pubblicamente ai cittadini, per una eventuale selezione, le proposte del “concorso di idee” (così come ha fatto recentemente la Fondazione Comunitaria Lecchese per la riqualificazione dell’Officina Badoni)”.
Resterà, qualora la proposta passi, poi da quantificare i costi. E capire chi li sosterrà.