Lecco: il 'ladro del cubetto' non riesce a patteggiare, andrà in abbreviato

È stato ammesso al rito abbreviato Timothy Airoldi, il 49enne di Brivio (da tempo senza fissa dimora), accusato di aver saccheggiato nottetempo da luglio a dicembre 2020 diversi esercizi commerciali di Lecco. Il suo peculiare metodo di introdursi nei negozi lanciando sanpietrini contro le vetrine gli era valso il soprannome della stampa locale di “ladro del cubetto”, prima di essere identificato grazie alle indagini della Squadra Mobile.

Nell'udienza odierna è stata rigettata la richiesta di patteggiamento a 2 anni e 11 mesi (raggiunta in concerto tra difesa e il Vpo Mattia Mascaro), già presentata (e a sua volta rigettata) al giudice Giulia Barazzetta a luglio, ma rinnovata stamane al collega appena insediato Gianluca Piantadosi: la pena avrebbe ecceduto i limiti previsti dall'articolo 444 del codice di procedura penale, che disciplina il rito dell'applicazione della pena su richiesta delle parti.

All'imputato, in custodia cautelare presso la casa circondariale di Lecco dallo scorso marzo, vengono contestati in particolare il tentato furto di denaro dal registratore di cassa del Bar Eremo (avvenuto la notte tra il 16 e il 17 luglio 2020), la sottrazione di 30 euro e di una macchinetta tagliacapelli dal parrucchiere FAYI (tra il 18 e il 19 luglio), e del furto avvenuto il 4 dicembre scorso a L'infarinata: si sarebbe impossessato di 10 euro dalla cassa, di un dispositivo per verificare l'autenticità delle banconote (per il valore stimato di 200 euro) e in più dei 30 euro di offerte raccolti per l'iniziativa solidale del “pane sospeso”. Quest'ultimo colpo gli sarebbe costata l'identificazione da parte delle forze dell'ordine: tracce di sangue erano state trovate all'indomani dell'assalto al panificio, risultate poi compatibili al DNA e alle ferite che Airoldi presentava sulle mani.

La posizione processuale dell'uomo, difeso in aula dall'avvocato Andrea Artusi del foro di Lecco, è aggravata per ciascun capo di imputazione dalle circostanze di violenza sulle cose, dell'aver approfittato di circostanze di tempo tali da aver ostacolato la privata o pubblica difesa e dalla recidiva reiterata specifica infraquinquennale.

Fallito il tentativo di patteggiare, il difensore ha quindi optato per il rito abbreviato, per cui il giudice ha disposto un breve rinvio al prossimo 5 novembre.

F.F.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.