BabyLoss Awareness Day: Daniela racconta dei suoi figli del cielo, 'fonte di resilienza e di comprensione del dolore altrui'

Ottobre è il mese della consapevolezza del lutto perinatale e proprio quest'oggi, 15 ottobre, cade il BabyLoss Awareness Day, la giornata internazionale voluta per affermare che tale incolmabile perdita non deve esse un tabù. Che il dolore per un bimbo mai nato o mancato dopo la venuta al mondo può essere narrato, condiviso, compreso e affrontato.

Daniela Dell'Era e il tutuaggio con le ali dei suoi bimbi


Daniela Dell’Era, doriese, ci è passata personalmente. Ed accetta di parlarne.  “Era il gennaio 2018 quando ci siamo trovati increduli a guardare il test positivo che stringevamo fra le mani come un trofeo annunciatore dell'arrivo, per noi ormai insperato, di Clara... Dopo anni di ricerche, viste e diagnosi di sterilità, finalmente il nostro desiderio più grande stava per realizzarsi – racconta - Non riesco a descrivere la gioia incontenibile che ci pervadeva sempre più dal giorno della scoperta, la felicità delle settimane seguenti passate a sognare e immaginare i cambiamenti che avremmo dovuto fare in casa per accogliere quella nuova vita. Un figlio, dentro di me aveva preso vita e stava prendendo forma un piccolo essere umano. Un mix di emozioni che non avevamo mai provato, la sensazione di essere stati molto, molto fortunati. Era tutto così magico e la vista dello sfarfallio di quel cuoricino dentro allo schermo, il battito del suo cuore forte e armonioso dentro alle nostre orecchie non hanno fatto altro che amplificare e rinforzare il nostro legame”.
Sono le emozioni che provano le coppie quando apprendono la notizia dell’arrivo di un bimbo. “Dall'alto di tutte queste meravigliose sensazioni l'eco successiva muta e immobile ci ha fatto precipitare dentro un incubo terribile. Le parole che nessun genitore vorrebbe mai sentirsi dire sono state come un sigillo impresso a fuoco sui nostri cuori che da quel momento perdono colpi ogni giorno rincorrendo i ricordi dei momenti felici: “Mi dispiace non c'è più battito”. Poche parole hanno rovesciato il nostro mondo sottosopra. Lì il nostro incubo ha preso forma e il trattamento privo della minima empatia, ricevuto in ospedale, non ha fatto altro che creare traumi ancora oggi vivi dentro noi” prosegue Daniela, a nome anche del marito che, con lei, ha affrontato tale inimmaginabile dramma.  “In un mondo come quello attuale che si vanta di essere cosmopolita, in un paese come l'Italia dove la sanità Lombarda è stata più volte presa a modello per le altre io mi sono vista trattare come un numero nel momento più brutto della mia vita. L'assenza di tatto del personale ospedaliero, la totale mancanza di percorsi diversificati dentro il reparto di ostetricia per chi si trova lì per donare la vita ad un piccolo essere vivente da chi invece è purtroppo lì per separarsi da lui per sempre ha segnato indelebilmente sia la giornata dell'intervento in ospedale che il resto della nostra vita. La nostra salvezza è stata trovare, grazie ad una ricerca personale in internet, delle persone preparate ad aiutarci ad affrontare il nostro lutto unite in un'associazione CiaoLapo nata proprio da un infausto evento capitato a due genitori toscani anni fa, dalla loro voglia di dare un senso alla perdita subita ed aiutare altri genitori a superare gli ostacoli burocratici ed emotivi che la perdita di un figlio ti spinge a dover affrontare. A noi, per esempio, sono state date poco più due ore per decidere come gestire i resti di nostra figlia. All'uscita dalla sala operatoria con un barattolo in mano dove giaceva ciò che restava di Clara, mi è stato sventolato in faccia pretendendo una risposta alla domanda che ancora oggi ci pentiamo di non aver soppesato meglio: “e di questo cosa ne facciamo?”".

Il mese della consapevolezza sul lutto prenatale e in gravidanza nasce proprio per questo, per far sapere che questi bimbi, vissuti dentro alle loro mamme, meritano lo stesso rispetto di chiunque altro. “Questi bimbi sono stati desiderati e amati, hanno creato delle aspettative affettive ed emotive nei loro genitori e in tutti coloro che semplicemente li attendevano a braccia aperte, le stesse braccia che dopo il lutto sono rimaste pesantemente vuote” continua Daniela. “Dopo Clara abbiamo perso altri due bimbi e con essi altri battiti di cuore, ogni bimbo è unico e insostituibile, ognuno di loro ha un nomignolo, una storia e ci ha regalato dei ricordi: Clara Fiocco di neve sbocciata dentro me all'inizio di un lungo inverno pura e candida, Papavero Rosso arrivato come una ventata di primavera a portare speranza in un futuro incerto e per ultimo Pezzettino di Cielo colui che doveva essere arcobaleno ed invece si è trasformato nella stella più luminosa del mio cielo. I miei figli mi hanno donato sensazioni uniche e irripetibili, vivono dentro di noi e grazie a noi, vivono in tutto quello che facciamo ed è per questo che cerchiamo di tornare a vivere sforzandoci di mettere una pezza sul cuore ferito che nonostante tutto il dolore vissuto continua a battere anche per loro. I figli di cielo, persi in qualsiasi momento della vita, sono per i genitori fonte di resilienza e comprensione verso il dolore altrui, se non sono doni questi non saprei proprio cosa possa esserlo” termina Daniela.
Oggi alle 19,00 ci sarà “l'onda di luce”, evento mondiale creato proprio per celebrare tutti questi bimbi, con centinaia di candele accese per sentirsi idealmente uniti e dar voce all’auspicio che nessuna madre o famiglia si senta sola di fronte alla morte di un piccino. Daniela è una persona solare, nonostante la sofferenza che ha provato è positiva e ha sempre una parola gentile per tutti: una donna autentica, a cui dire grazie.
M.A.
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