Valsassinese condannato a 1 anno e 8 mesi per un coltello puntato alla gola della moglie

Un anno e otto mesi. E' la pena inflitta martedì pomeriggio dal giudice in ruolo monocratico del tribunale lecchese, Martina Beggio, al 55enne finito a processo per aver minacciato la moglie con un coltello da cucina al termine di un litigio.
Un episodio avvenuto in un comune della Valsassina durante la cena per la festa della mamma del 2020, subito dopo il primo lockdown.
Stando alla ricostruzione della Procura l'uomo avrebbe puntato un coltello alla gola della moglie dopo una lite verbale scaturita, per futili motivi, alla presenza anche di altri commensali. La consorte lo avrebbe infatti rimproverato per aver mostrato dal suo telefono cellulare alla figlia minorenne, video in cui giovani donne ballavano sulla spiaggia in costumi succinti, lasciandosi andare a commenti ritenuti inqualificabili.
Una circostanza confermata dalla ragazzina, sentita durante le udienze del processo; la sua testimonianza però, differirebbe in alcuni punti da quella della madre, pure lei sentita dal tribunale.
Ha invece raccontato al giudice di non aver visto alcun coltello puntato alla gola della presunta parte lesa, un amico dell'imputato, fra gli invitati a quel pranzo decisamente movimentato.
Discrepanze che verranno probabilmente sottoposte in Appello dal difensore del 55enne, l'avvocato Luca Marsigli del foro di Lecco.
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