Valmadrera: don Massimo festeggia sessant'anni di sacerdozio, chiedendo 4 'grazie'

“Grazie perché hai collaborato affinché questa comunità crescesse. Ti auguriamo con tutto il cuore che questo tuo sacerdozio di “diamante” possa continuare a risplendere e a portare la luce del Vangelo. Che il Signore ti conservi nella sapienza del cuore”: sono state queste le parole con cui don Isidoro, parroco di Valmadrera, ha voluto dare inizio alla Santa Messa pensata per festeggiare insieme i sessant’anni di sacerdozio di don Massimo Frigerio, in occasione della chiusura delle celebrazioni per la Madonna di San Martino.

Don Massimo Frigerio

Una chiesa gremita di fedeli ha accolto a braccia aperte, durante la mattina di domenica 10 ottobre, l’ex guida, rimasta alla testa della parrocchia per ben 18 anni.

Con don Isidoro

Don Massimo stesso ha voluto poi ricordare durante l’omelia i momenti principali del suo sacerdozio: “Il Vangelo di oggi ci ha ricordato che il Signore ci chiama quando lui lo ritiene giusto. Quando dissi la prima messa ero molto giovane, non avevo ancora compiuto ventiquattro anni tanto che dovetti chiedere la dispensa a Roma per poterla celebrare. Nel giugno del 1961 sono stato ordinato sacerdote. Per ventiquattro anni ho servito in seminario, poi per undici anni sono stato a Malnate vicino a Varese per poi arrivare a Valmadrera dove sono stato parroco per diciotto anni. Ora sono da sette anni residente a Canegrate.

Anche se sono passati tanti anni prego il nostro Signore di poter continuare a fare il mio dovere da prete e a tal proposito vorrei chiedere a Lui quattro grazie. La prima preghiera è quella per chiedere qualche nuova vocazione qui a Valmadrera; la seconda è quella di continuare ad essere capace di annunciare il Vangelo, ovvero la parola del Signore cosicché la sacra scrittura diventi luce per illuminare le genti. La terza grazia che chiedo è quella di essere in grado di accompagnare le persone nel sacramento della riconciliazione ed infine vorrei chiedere la grazia più difficile, quella di una buona morte.

Papa Francesco dice sempre “Non dimenticatevi di pregare per me”. Ecco vi chiedo questo: accompagnatemi con la vostra preghiera e ve ne sarò immensamente grato”.
V.P.
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