Lecco: i 'no green pass' di nuovo in corteo. Invocata una nuova Norimberga, raccolta firme 'a tutela degli alunni'

"No Green Pass, No Green Pass". Secondo corteo anti-certificato verde per le strade di Lecco, a chiusura dell'ennesimo sabato in piazza. Ben nutrita la schiera di persone che è tornata a radunarsi ai piedi della statua dedicata al Cermenati per poi, striscioni alla mano e fischietti alla bocca, incamminarsi tra i concittadini intenti a fare l'aperitivo o gli ultimi acquisti nei negozi ormai prossimi, vista l'ora, ad abbassare le serrande al termine della giornata lavorativa.

Non particolarmente trascinanti gli interventi politici che si sono susseguiti dal piccolo palchetto fai da te allestito in piazza. I due esponenti di Ancora Italia che si sono alternati al microfono oltre a non avere il dono della sintesi evidentemente non hanno fatto breccia nella platea, "rianimata" invece dalla ragazza che con tono squillante ha annunciato che il presidio del sabato sarà "permanente, finché saranno ripristinati i diritti di tutti" e dunque i "diritti alla salute, all'istruzione e al lavoro" nonché dal coordinatore del movimento Liberi pensatori Monza Gaetano Rotondo che - senza giri di parole - ha invocato "una nuova Norimberga per crimini contro la libertà" citando per nome e cognomi esponenti politici e del comitato tecnico scientifico che, a suo avviso, dovrebbero essere giudicati restituendo poi i poteri al popolo, con diretto riferimento al celebre processo ospitato dalla cittadina tedesca contro nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah, accusati dunque di crimini di guerra.

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"O riusciamo a rovesciare chi sta al Governo o c'è la guerriglia che non una bella cosa, i nostri nonni ci hanno lasciato la pelle. Quindi per ora valutiamo l'alternativa pacifica" aveva detto in apertura Paolo Negri, a capo dell'organizzazione lecchese, ricordando come "la legge è dalla nostra parte, quando il vento cambierà lo vedrete bene".

Lanciata altresì una raccolta firme finalizzata a chiedere ai dirigenti scolastici di intervenire per porre fine a "episodi di illecita raccolta dati nelle classi", con riferimento - a detta dei promotori - a situazioni in cui, in aula, insegnanti avrebbero chiesto agli alunni vaccinati di alzare la mano, violando così - sempre a giudizio dei proponenti - la privacy dei ragazzi in un campo ultra-tutelato come quello della salute.

Appuntamento a sabato prossimo, anche per aggiornamenti sull'esito di tale petizione. Ore 17.
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