Lecco: parere favorevole dell'Aula per il '4° ponte' ma si chiede (anche) che sia completo

Il consiglio comunale del capoluogo ha stabilito all’unanimità che non ci sono “importanti e reali motivi ostativi” alla realizzazione da parte di Anas del quarto ponte che collegherà Pescate a Lecco. Semmai, ha detto il sindaco Mauro Gattinoni, ci sarebbero delle osservazioni che il Comune intende sottoporre ad Anas e che sono state espresse nella delibera votata da palazzo Bovara venerdì sera. “Si tratta di un’opera - che costerà 22 milioni, di cui solo 15 finanziati da Anas - attesa da tempo, su cui il territorio si è a lungo confrontato - ha detto il primo cittadino - e rispetto alla quale c’è stato un sollecito costante”.

L’opera in questione è, come noto, un nuovo ponte o meglio una passerella aggiuntiva all'attuale ponte Manzoni larga dieci metri ad una sola corsia oltre alla pista ciclabile, che collegherà le due sponde dell’Adda nella sola direzione Pescate - Lecco, con imbocco nel piccolo comune amministrato da Dante De Capitali e arrivo in via Buozzi. E, come è stato illustrato nei giorni scorsi in commissione, comporterà grossi problemi sia in fase di cantiere sia una volta a regime. Per assemblare il ponte infatti, l’area di cantiere scelta è quella dove ha sede l’attuale piattaforma ecologica, a cui andrà trovato un nuovo spazio. In secondo luogo, la rampa di atterraggio del ponte su via Buozzi impedirà l’accesso dei mezzi di soccorso alla piattaforma dell’elisoccorso, che diventerà raggiungibile solo dalla pista ciclabile del Bione e impedirà l’accesso ai posteggi adiacenti al centri sportivo, al magazzino del soccorso alpino e al centro sportivo stesso, che sarà raggiungibile solo dal sottopassaggio. Il ponte impedirà o quanto meno rallenterà il progetto di ri-naturalizzazione della foce del Bione finanziato con 1,5 milioni di euro dalla Regione, oltre che quello di manutenzione dello svincolo del Bione. Ultima criticità, il progetto di Anas, prevede che la pista ciclabile del nuovo ponte possa essere utilizzata come corsia di emergenza dai mezzi di soccorso, che andrebbe presa però in contromano. “Sono questi punti dirimenti - ha chiarito Gattinoni - ma abbiamo aggiunto anche che non riteniamo che un’opera di questa portata possa considerarsi conclusa senza una corsia gemella che da Lecco va verso Pescate”.

Maggioranza e opposizione si sono trovate d’accordo nel dare questo primo consenso, votando a favore del nulla osta, ma nessuno dei consiglieri comunali ha risparmiato le proprie perplessità. Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha detto che l’importante è “garantire la massima fruibilità e percorrenza dei veicoli” e che le Olimpiadi rappresentano una grande opportunità rispetto alla quale “il territorio deve farsi trovare preparato”, lavorando anche per concepire un’area territoriale più vasta nella quale ridistribuire i diversi servizi oggi concentrati nella città di Lecco.
Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) ha provocatoriamente chiesto se costi di più costruire un solo ponte con due corsie oppure due ponti, insistendo sulla necessità di spingere affinché l’opera realizzata preveda il doppio senso di marcia fin dall’inizio.
Anche Alessio Dossi (Ambientalmente) ha sostenuto che se l’opera è così strategica, tanto da poter essere eseguita sostanzialmente a prescindere dal parere del Comune, almeno debba essere fatta bene: “Sono scelte strategiche e viabilistiche calate nei territori, che prevedono come unica soluzione al problema del traffico nuove infrastrutture per mezzi con gomma. Perché non potenziare il trasporto ferroviario con tutte queste risorse? Noi abbiamo bisogno di liberarci delle auto e di questo passo non ce la faremo mai”.
Matteo Ripamonti ha chiarito che per la maggioranza “le opere che collegano Lecco alle altre città sono sempre importanti”, aggiungendo che semmai “il problema è quali opere e come vengono realizzate”. Il capogruppo di Fattore Lecco ha inviato a lavorare insieme per trasformare le criticità in elementi positivi in maniera coerente con il progetto di città che l’amministrazione sta portando avanti.

Filippo Boscagli dall’opposizione ha sottolineato come le infrastrutture viabilistiche della città siano sottosviluppate rispetto ai suoi bisogni e che quindi “ogni intervento in questa direzione è ben accetto”, con la necessità di salvaguardare il contesto in cui esso si inserisce: “Anas deve fare la strada, sta a noi tutelare ciò che serve alla nostra città. Presidiamo la realizzazione dell’opera, facciamoci parte attiva attraverso promuovendo una rinascita di quel sistema Lecco che deve ripensare la Lecco del futuro”.
Da Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini ha speso parole di apprezzamento per la capacità di fare squadra e di lavorare insieme quando si tratta dei problemi della città, evidenziando anche le criticità: “Mi sembra eccessivo spendere 22 milioni per collegare Lecco e Pescate, un progetto del genere calato dall’alto non risolve i problemi della città, non ci possono passare sopra quando vogliono, va difeso l’interesse dei cittadini lecchesi”.
Oltre al costo, è stato Peppino Ciresa a ricordare in particolare la delicata questione della quale si troverà Lecco per via dei tanti imminenti cantieri: la Piccola, il lungolago, il teleriscaldamento, la Lecco-Bergamo, gli interventi di rigenerazione urbana. Molto dura anche la Lega: “Ci sono tanti aspetti tecnici del progetto che ancora non conosciamo - ha detto Stefano Parolari - ed è indispensabile acquisire tutte le informazioni necessarie subito perché il rischio paralisi è altissimo. Serve prendere in mano la situazione viabilistica della città con un piano per il futuro”.
Anche il dem Vittorio Campione ha concordato sul fatto che ci siano tanti punti interrogativi, in primis sugli effettivi vantaggi di quest’opera a fronte dei costi e poi sul rischio concreto di realizzare un intervento che abbia come effetto l’aumento del traffico, soprattutto in mancanza di uno studio sulla viabilità che non è mai stato fatto.
"Siamo favorevoli al ponte ma rispetto a quello che chiediamo in più con la delibera non c’è un progetto e non ci sono le risorse, la responsabilità delle conseguenze e della gestione di questa partita sono dell’amministrazione ha detto Emilio Minuzzo.
“Questo progetto non è calato dall’alto - ha precisato Antonio Rossi - è stato chiesto da diversi soggetti tra cui la precedente amministrazione prima dell’assegnazione delle Olimpiadi. Serve un lavoro di squadra, perché sono necessarie tante risorse per decidere il futuro di Lecco”.
M.V.
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