UP – Un Percorso/21: Pianezzo e il Corno di Canzo orientale con un giro ad anello da Valmadrera

Sulle montagne sopra a Valmadrera si possono fare gite davvero per tutti i gusti: famiglie con bambini, escursionisti, climbers. In questa nuova puntata di UP – Un Percorso, vi presentiamo l’itinerario che porta a alla località Pianezzo e al Corno di Canzo orientale, partendo da Valmadrera, con un giro ad anello.
Nella località Pianezzo, immerso nei prati, si trova il rifugio gestito dalla Società Escursionisti Valmadreresi. Da lì si può raggiungere facilmente il Corno di Canzo orientale, mentre per salire sul Corno centrale e il Corno occidentale è necessario un impegno notevole. Quella per Pianezzo e il Corno orientale, invece, è una bella escursione nel bosco che non presenta particolari difficoltà, anche se non bisogna sottovalutarla: il dislivello da percorrere è notevole!

Partenza: Valmadrera, loc. Belvedere (290m slm)
Arrivo: Corno di Canzo orientale (1.232m slm)
Sentieri: 7 (salita), 4 e 3 (discesa)
Difficoltà CAI: E
Durata: 2 ore
Dislivello: 960m
Adatto ai bambini: sì

La partenza del nostro trekking è la frazione Belvedere di Valmadrera, nella parte alta della cittadina. Qui, però, ci sono pochi parcheggi e nel weekend di bel tempo la zona è presa d’assalto da chi si reca a San Tomaso; il consiglio è di lasciare l’auto nella parte bassa della cittadina e di aggiungere qualche minuto a piedi sulla strada.

Arrivati alla frazione Belvedere, troviamo un cartello con le indicazioni per tutti i sentieri che partono da lì, compreso quello per Pianezzo e i Corni di Canzo. Si tratta del sentiero numero 7. Proseguiamo quindi lungo la strada (l’unica che c’è) che diventa una larga mulattiera carrabile e prosegue per alcuni minuti di salita fino alla Cappelletta VARS. Ignoriamo la deviazione per San Tomaso e, seguendo i cartelli, imbocchiamo lo stretto sentiero che ci si trova davanti.

Il primo tratto di percorso è comune al sentiero 6 per il Moregallo. L’intera camminata, sempre su sentiero ben tracciato e ben segnalato, si svolge nel bosco, senza particolari emozioni. Anche le pendenze sono tutto sommato moderate. Dopo circa un’ora di cammino dalla partenza si arriva alla località Sambrosera (716m slm), dove si trova una sorgente d’acqua. Qui, sulla destra, si stacca il sentiero 6 per il Moregallo, mentre a sinistra si trova l’indicazione per il sentiero 5 per San Tomaso (da ignorare) e per il sentiero 7 per Pianezzo. Seguiamo la traccia (attenzione: non bisogna scendere verso il torrente, ma imboccare subito la salita sulla destra della fonte) e proseguiamo quindi sul sentiero 7.

Le pendenze si fanno un po’ più sostenute, ma il percorso continua a svolgersi nel bosco, passando ai piedi del Corno Rat. Dopo aver superato un enorme masso cavo, guardando in alto si intravede il cielo: è il segno che manca poco allo scollinamento. Infatti, in poco tempo, uscendo dal bosco e attraversando un tratto in ghiaia, si giunge alla Bocchetta di Moregge (1.110m), a cavallo tra i Corni di Canzo e il Moregallo (qui infatti si ritrova l’indicazione per il sentiero 6, a destra). Dalla partenza è passata un’ora e mezza. Svoltando a sinistra proseguiamo su un sentiero pianeggiante che, in circa un quarto d’ora, ci porta al Rifugio SEV (1.250m slm), immerso tra i prati di Pianezzo, sormontato dagli imponenti corni. Dal rifugio si ha una bella vista, verso nord, sul Lago di Como, su Bellagio e sulle Grigne.

L’escursione può anche terminare qui, ma vi proponiamo ora di proseguire vero il Corno di Canzo orientale, il più basso e vicino al rifugio dei tre. Proprio ai piedi dell’edificio che ospita il rifugio, sulla sinistra, si trova un cartello che indica il sentiero 4 con destinazione Acqua del Fò e San Tomaso. Imboccandolo, si rientra nel bosco e si prosegue per alcuni minuti in saliscendi, fino a sbucare sul ghiaione ai piedi del Corno centrale. La croce del Corno orientale è vicina e ben visibile, sulla sinistra.

Proseguendo tra le facili roccette (il sentiero è sempre ben segnalato), si raggiunge la Bocchetta di Luera (1.209m slm). Qui troviamo le indicazioni sia per il Corno centrale (sentiero per escursionisti esperti) sia per il più facile Corno orientale. Il cartello sostiene che ci vogliono 15 minuti per raggiungere la cima del corno, ma in realtà ne bastano molti meno. Per raggiungere il Corno orientale da Pianezzo, servono circa 15-20 minuti. Dalla partenza, a Valmadrera, in tutto sono passate più o meno 2 ore.

Dalla croce di vetta del Corno di Canzo orientale si ha una bella vista su Lecco, il Monte Barro, i laghi della Brianza, il Moregallo e il Cornizzolo; ma anche, alle spalle, sul Corno centrale e su Pianezzo. Per scendere si può tornare a Pianezzo e ripercorrere a ritroso lo stesso tracciato dell’andata, oppure si può imboccare il sentiero 4 e tornare a Valmadrera passando da San Tomaso.

Se si sceglie questa opzione, dal Corno orientale torniamo verso la Bocchetta di Luera e seguiamo le indicazioni in discesa per Acqua del Fò (1.000m slm), a cui si arriva in un quarto d’ora di sentiero semplice nel bosco, ma con alcuni punti un po’ ripidi. Qui si trova un’altra sorgente d’acqua, oltre a un incrocio con i sentieri per Canzo e per il Corno Rat. Oltre, ovviamente, al sentiero 4 per San Tomaso, che imbocchiamo, sempre in discesa. Si prosegue il cammino sempre all’interno del bel bosco con molti tratti quasi pianeggianti e poche pendenze.

In 40 minuti si raggiunge senza particolari difficoltà la piana di San Tomaso (580m slm), dove si trova una chiesetta circondata da prati, ideale per la classica gita di famiglia con i bambini piccoli.
Dopo una breve sosta per ammirare la bella vista dalla chiesetta, si imbocca il sentiero 3 – una larga mulattiera – che in poco più di venti minuti riporta alla frazione Belvedere di Valmadrera (il tempo complessivo della discesa dal Corno di Canzo orientale a Valmadrera per il sentiero 4 è di circa un’ora e mezza).

Michele Castelnovo
www.trekkinglecco.com
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