Morterone: il sindaco Pesenti già pensa alla lista delle priorità, lo sfidante aspetta il TAR

E’ Dario Pesenti, residente a Lecco e di professione avvocato, il nuovo sindaco di Morterone grazie ai 12 voti ottenuti contro i 9 del rivale Andrea Grassi del Partito Gay. Nell’urna anche una scheda bianca. Complessivamente, sono stati 22 sui 27 aventi diritto i morteronesi recatosi tra ieri e oggi all’unico seggio allestito in municipio.

Il sindaco Dario Pesenti

Il candidato sconfitto ha comunque annunciato immediato ricorso al Tar con il quale si chiede l’annullamento delle elezioni per la presentazione della lista avversaria a tempo scaduto. Pesenti si era presentato infatti in municipio a Morterone scoprendo che avrebbe invece dovuto depositare la lista a Ballabio dove si è poi appunto precipitato arrivando però mezz’ora dopo la scadenza. La commissione elettorale aveva comunque accolto la lista. Ora, il ricorso al Tar di Grassi.
Alla comunicazione dell’esito elettorale da parte della presidente di seggio, non ci sono state particolari manifestazioni di giubilo da parte dei vincitori. Il risultato è stato accolto con  compostezza dall’una e dall’altra parte.
Da parte sua, Pesenti ha manifestato la propria soddisfazione: «Ha pagato il contatto diretto con i cittadini, una campagna senza toni aggressivi». Tra i primi interventi annunciati, il potenziamento della rete interne, «ma ascolterò anche i cittadini per stilare una lista di priorità sulle necessità del paese». Nessuna anticipazione sui componenti della giunta comunale, anche se non è escluso possa entrarvi un membro esterno, un morteronese doc: «Sentirò i cittadini. Se qualcuno volesse impegnarsi direttamente, la possibilità c’è»

Scatto insieme dei due candidati prima dell'avvio dello spoglio

Andrea Grassi, imprenditore nel settore della ristorazione con residenza a Villa d’Adda nella Bergamasca, dice amareggiato ma non deluso: «Nove voti contro i 12 dell’avversario non sono pochi per noi che siamo venuti da fuori. Significa che abbiamo fatto un buon lavoro». E comunque ha annunciato immediato ricorso al Tar che dovrebbe dare un responso sulla validità del voto morteronese nel giro di 72 ore.

I due sfidanti

La corsa del Partito Gay a Morterone è stata comunque una delle particolaritrà di questa tornata elettorale lecchese. Fondato da un gruppo di persone attive nell’associazionismo gay, con portavoce il romano Fabrizio Marrazzo che è stato in passato esponente dell’Arcigay e che ha fondato Gay Help Line (un servizio di assistenza agli omosessuali oggetto di discriminazioni o atti di bullismo), ha presentato liste in molte delle grandi città al voto quest’anno. La scelta di presentarsi anche a Morterone è stata presa «per lanciare il messaggio che, indipendentemente dall’orientamento sessuale, ogni persona deve sentirsi sicura anche nel più piccolo Comune». Ma anche perché – ha aggiunto – con il ritiro del sindaco uscente, se nessuno si fosse presentato come sembrava, il Comune sarebbe stato commissariato e a quel punto la possibilità che Morterone diventasse una frazione di Lecco forse non avrebbe avuto più ostacoli. Ma gli abitanti non lo vogliono, i morteronesi vogliono restare autonomi».



D.C.
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