Vessazioni alla ex, in tre a processo. Chiesta la condanna

Accusato di una serie di reati fra cui atti persecutori nei confronti di un'ex fidanzata e del suo nuovo compagno, T.T. (lecchese, classe 1965) dovrà attendere il prossimo 17 novembre per conoscere l'esito del processo che l'ha visto finire al banco degli imputati insieme ai due amici W.A. (classe 1981) e F.S. (nato nel 1984). Stalking, lesioni aggravate, danneggiamento seguito da incendio e false dichiarazioni su identità o qualità sono le condotte contestate a vario titolo ai tre.
In particolare il 1 agosto 2019 a Mandello avrebbero inseguito in macchina e poi picchiato la nuova fiamma dell'ex di T.T., in presenza anche del figlioletto di lei.
Tutti da condannare secondo il Vpo Pietro Bassi, considerando raggiunta la prova della colpevolezza dei coimputati: al giudice Nora Lisa Passoni ha chiesto pene pari a 3 anni e 8 mesi per il 56enne, 1 anno e 8 mesi di reclusione per i due “complici”.
Si è associato depositando conclusioni scritte l'avvocato Roberto Mulargia, parte civile a nome delle due presunte persone offese.
Di tutt'altro avviso il difensore di T.T. e F.S. Marcello Perillo, che ha anzi delineato nel corso della propria arringa una versione completamente opposta rispetto a quella prospettata dalla Pubblica Accusa, definendo le parti civili “due provocatori”.
“Non ho visto due vittime di stalking in questo processo” ha affermato l'avvocato Perillo nel formulare la richiesta di assoluzione nei confronti del suo primo assistito T.T., sostenendo l'insussistenza degli elementi costitutivi del reato previsto dall'art 612 bis del codice penale. E se il proprio assisitito viene anche accusato di aver dato fuoco all'auto del “rivale” in amore nel gennaio 2020 (l'auto di T.T. Sarebbe infatti stata “pizzicata” solamente fare avanti e indietro in autostrada la notte dell'incendio), secondo il difensore non vi è prova né che vi fosse l'imputato alla guida, né della sua destinazione.
Sarebbero state invece per legittima difesa le botte del 1 agosto 2019: secondo la tesi difensiva, infatti, sempre in linea con la descrizione dell'ex fidanzata quale provocatrice, la coppia avrebbe atteso i tre proprio per scatenare la loro reazione.
Sostenendo l'innocenza anche di F.S., l'avvocato Perillo ne ha chiesto l'assoluzione perchè il fatto non sussiste, mentre l'avvocato Marzia Patrignani ha formulato richiesta di assoluzione per W.A. con la formula “perchè il fatto non costituisce reato”.
F.F.
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