Calolzio: Monteleone presidente della Fondazione Lavello, 'mal di pancia' nel centrosinistra

Roberto Monteleone
L'investitura ufficiale è avvenuta ieri, con la prima riunione del consiglio di amministrazione: Roberto Monteleone, classe 1964, insegnante, ex segretario del PD in Val San Martino, è il nuovo presidente della Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello. Al suo fianco, in qualità di vice, riconfermato Armando Friburghi, colui il quale ha "traghettato" l'Ente negli ultimi mesi di acque agitate con la liquidazione scongiurata solo grazie ad una iniezioni di risorse "esterne" che hanno permesso di approvare il bilancio 2020 e gettare le basi per il rilancio dell'istituzione che perde però, nel parterre dei propri soci, sia la Comunità Montana Lario Orientale e Val San Martino sia la Fondazione Adriano Bernareggi (e dunque la Curia di Bergamo).
L'avvenuta nomina del Presidente è stata comunicata ieri sera in consiglio comunale dal sindaco Marco Ghezzi, motore del salvataggio della Fondazione. L'annuncio ha stuzzicato la curiosità del consigliere d'opposizione Sonia Mazzoleni che ha interrogato il primo cittadino sulle modalità di individuazione del numero uno dell'Ente. Schietta la risposta del borgomastro che ha ricordato come la presidenza spetti per statuto al componente del consiglio di amministrazione nominato dalla Provincia e la vicepresidenza alla figura scelta dal Comune di Calolzio. Circa il "nome" nello specifico, Ghezzi ha sottolineato di non sapere come Villa Locatelli abbia selezionato Monteleone, indicando invece - come già esplicitato nelle scorse settimane - nel desiderio di dare garantire continuità tra la "vecchia" e la "nuova" Fondazione, permettendole di tornare operativa al più presto, la decisione della Giunta di riconfermare quale proprio rappresentante Friburghi.
Facile immaginare che le perplessità del consigliere nascano dalle vicende interne al centrosinistra calolziese con Monteleone, insegnante di professione, andato in aperta rottura rispetto all'amministrazione di Cesare Valsecchi e dalla dirigenza locale del PD arrivando anche, alle ultime elezioni, a presentare una propria lista in contrapposizione a quella che lo aveva portato ad essere consigliere. Una scissione che alle urne non ha premiato, con "Sentimento civico" rimasta addirittura fuori dall'Aula non avendo raggiunto una percentuale di preferenze tali da assicurare uno scranno almeno al candidato sindaco non eletto e in generale con il centrosinistra travolto dalla ritrovata unità del centrodestra a trazione leghista.
A.M.
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