Caso Carlo Gilardi: l'ex badante e due 'Iene' a processo per diffamazione nei confronti dell'amministratore di sostegno

Brahim El Mazoury, l'ex badante marocchino che, contattando Mediaset, ha sollevato il polverone che ha investito, a cavallo tra il 2020 e il 2021, il professor Carlo Gilardi, dopo essere già stato condannato - in abbreviato - a un anno e otto mesi (oltre multa) tornerà nuovamente dinnanzi ad un giudice. La Procura della Repubblica di Lecco, nella persona del sostituto Andrea Figoni - lo stesso magistrato che ha mandato a processo altre cinque persone per circonvenzione di incapace - nei giorni scorsi gli ha notificato infatti un decreto di citazione a giudizio. Diffamazione il reato contestato al 37enne con casa a Brivio, in concorso con l'inviata della trasmissione Le Iene Giovanna (Nina) Palmieri e l'autrice Carlotta Bizzarri.

L'avvocato Elena Barra in un fotogramma di uno dei servizi mandato in onda da Le Iene

Persona offesa, neanche a dirlo, l'avvocato Elena Barra, l'Amministratore di sostegno di Gilardi, più volte "tirata in ballo" nei servizi andati in onda su Italia Uno, con ricostruzioni della vicenda dell'airunese che la professionista ha ritenuto evidentemente lesive della propria immagine, agendo di conseguenza nei confronti tanto del marocchino, tanto di chi ha confezionato le puntate che l'hanno vista, suo malgrado, protagonista. Nello specifico, il dr. Figoni, contesta alla Palmieri (classe 1976) e alla Bizzarri (classe 1990) una serie di considerazioni espresse nelle puntate de Le Iene andate in onda tra il 17 novembre 2020 ed il 16 febbraio 2021, volte a fare credere - "in modo non veritiero oltre che fazioso" - al pubblico che l'avvocato Barra abbia posto in essere condotte lesive degli interessi e della persona del proprio amministrato, costringendo tra l'altro Gilardi a subire un TSO ed un ricovero forzato in RSA contro la sua volontà, lasciando altresì intendere che tali decisioni siano state preso non a tutela dell'anziano bensì per appropriarsi del suo ingente patrimonio.

Brahim El Mazoury

Nell'ambito poi di tali servizi televisivi, alle due inviate/intervistatrici viene anche contestato di aver dato spazio, "in modo acritico, senza distaccarsene e anzi inserendole in un contesto volto a danneggiare la persona dell'Amministratore", a affermazioni di El Mazoury già smentite tramite comunicato stampa dello stesso avvocato Barra. Nel dettaglio il riferimento è alla descrizione tracciata dall'ex badante degli avvenimenti del giorno in cui il professor Gilardi è stato portato via dalla sua abitazione di Brivio. Il 37enne, finito proprio per questo ancora una volta all'attenzione del PM, ha infatti sostenuto davanti alle telecamere che, qualcuno, avrebbe spaventato l'anziano sotto la minaccia di una puntura per calmarlo, con il 90enne poi, a suo dire, sollevato di peso da due persone per essere portato giù dalle scale. Un qualcosa che non collima con la realtà, non solo secondo l'amministratore di sostegno ma anche secondo il verbale redatto dai carabinieri presenti in posto. Un qualcosa che – ritiene il PM, in una ricostruzione che chiaramente sarà contestata dai difensori degli imputati – ha offeso la reputazione dell'avvocato Barra, “screditandone il comportamento ed alludendo alla commissione di abusi ed irregolarità nello svolgimento dell'incarico, compiuti anche per appropriarsi del patrimonio di Gilardi”. Il tutto ovviamente con l'aggravante di aver commesso il fatto con un mezzo di pubblicità. La Tv per l'appunto. L'11 febbraio l'approdo del fascicolo in Aula, al cospetto del giudice Gianluca Piantadosi, entrato in servizio proprio in questi giorni a Lecco.

Nina Palmieri con la foto di Gilardi nel "lancio" di una delle puntate dedicate all'anziano

Il mese successivo, invece, come accennato in apertura, prenderà avvio il processo per circonvenzione di incapace a carico di Abdelmalak Rougui, Hichem Horroun, Khalifa Mejbri, Nedal Abushunar e Abdellaatif Ben Mustapha Hamrouni dopo l'assoluzione in udienza preliminare di Ameur Rougui e la condanna dello stesso Brahim El Mazuory, giudicato colpevole in relazione a 18.000 euro che avrebbe ricevuto da Gilardi, a fronte di un rimborso prestito mai contratto.
A.M.
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