Lecco, cimitero di Acquate: compromesso il nucleo antico, lavori nel 2022

L'assessore ai lavori pubblici Maria Sacchi
Dovrebbero partire il prossimo anno i lavori di ristrutturazione del cimitero di Acquate. È stato presentato nelle scorse settimane il progetto definitivo alla soprintendenza ai Beni culturali, il cui parere è imprescindibile dal momento che si tratta di una struttura storica, e sono stati stanziati a bilancio dall’Amministrazione comunale i 355mila euro necessari per completare l’importante intervento.
Come hanno spiegato l’architetto Fabio Mastroberardino e l’ingegnere Cristian Amigoni durante i lavori della commissione I di mercoledì sera, prima di arrivare alla definizione del progetto è stata necessaria una lunga fase di analisi. Il portale, infatti, che appartiene alla parte originaria del cimitero, risale al 1816: c’è poi un nucleo successivo che si è evoluto nel corso del XIX secolo per assumere l’assetto definitivo, quello che conosciamo oggi, negli anni Trenta del 1900.
A seguito del decadimento che negli ultimi tempi ha iniziato a mostrare la struttura, gli uffici tecnici hanno avviato alcune prove per verificare l’effettivo stato delle zone interessate. Da queste analisi è emerso un evidente degrado materico e la presenza di lesioni importanti lungo l’arco e le colonne d’ingresso, oltre che su parte della cinta muraria, circostanza questa che ha reso necessaria l’immediata puntellatura della zona, come si può vedere passando da via Foscolo.
Non appena ottenuto il nulla osta da parte delle autorità coinvolte si procederà invece con l’intervento strutturale, che riguarderà il portale d’ingresso, la cinta e il locale magazzino, per 750 metri quadri complessivi: 380 di murature esterne, 270 di quelle interne e 100 di portale. I lavori prevedono di consolidare con fasce di fibre di carbonio le colonne, che saranno poi trattate per renderle gradevoli dal punto di vista estetico; verranno posizionati dei tiranti in acciaio inox per "irrobustire" il portale con il supporto di paletti esterni e infine verranno eseguiti gli interventi necessari ai fini dell’adeguamento sismico. Anche sulle parti di muratura non interessate dalle lesioni è stata commissionata una valutazione dal punto di vista strutturale della stabilità, per poi andare a eseguire un intervento di restauro conservativo prevalentemente sugli intonaci e sulle porzioni sommitali più degradate.
M.V.
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