Lecco: 'la sicurezza non ha colore politico', replica dell'amministrazione su baby gang e 'degrado'

Il vicesindaco Simona Piazza
Baby gang, disagi notturni e situazioni di degrado hanno tenuto banco per gran parte del consiglio comunale di lunedì sera, nel quale le forze di minoranza hanno usato tutti, o quasi, gli strumenti a propria disposizione per chiedere risposte all'amministrazione. Il tema è quello dei diversi episodi che si sono manifestati quest'estate in particolare sul viale Turati, nei quali gruppi di giovani hanno messo in atto condotte tali da creare forti disagi alla comunità. "Chiediamo di dare delle risposte certe su quello che sta succedendo" ha detto il candidato sindaco non eletto, residente a Santo Stefano, Peppino Ciresa. "Le persone hanno una paura reale per gli accadimenti che si verificano ormai tutti i giorni che vanno dalla discoteca all'aperto, agli schiamazzi, fino alle risse e alle minacce. La situazione è esplosiva".

Un'analisi condivisa anche da Giacomo Zamperini (Fratelli d'Italia): "La condizione all'oratorio dei cappuccini è deflagrante, nonostante la struttura sia stata chiusa i ragazzini scavalcano ed entrano creando una situazione pericolosa, connotata da episodi di violenza, che si sommano ai fatti incresciosi avvenuti su viale Turati gli scorsi mesi, con bande criminali che hanno sparato razzi, occupato il sagrato della chiesa, intimorito, fatto risse, di tutto e di più. Oggi, uno dei componenti di questa baby gang ha scritto: ‘Non ho ancora fatto un live da quando è uscito il disco: ho sempre avuto problemi con la questura che andava ad intimidire gli organizzatori per non farmi salire sul palco. Sto cercando di mantenere la calma ma non so quanto durerà, se entro il 2022 non mi fanno cantare passo al piano B: non è lavorare in cantiere o come cameriere, ma dedicherò la mia vita a voi figli di puttana, vi farò lavorare 24 su 24. Come posso tiare su 300 persone per fare un video ne posso tirare su 300 per fare un'organizzazione, non sapete cosa mi gira per la testa'. Rappresentano un pericolo dei cittadini - ha aggiunto Zamperini - hanno la capacità aggregativa, di mobilitarsi, di coinvolgere i più giovani, fin dove possono spingersi?".

A queste domande si sono aggiunte quella della capogruppo leghista Cinzia Bettega, che ha chiesto all'amministrazione delle informazioni precise sul fenomeno: "Quanti di questi giovani sono effettivamente di Lecco? Quanti sono minori? Quanti sono italiani e quanti sono stranieri? Abbiamo a che fare con dei Neet? Sono noti alle forze dell'ordine? C'è una questione di droga? Su questo fenomeno bisogna essere informati, mi sembra che non ci sia consapevolezza del disagio che c'è in città".

È stata il vicesindaco Simona Piazza a provare a fare chiarezza e a dare delle rassicurazioni: "Dobbiamo innanzitutto distinguere due tipologie diverse di ragazzi con cui abbiamo a che fare. Uno è un fenomeno aggregativo di massa, di giovani e giovanissimi, anche pre-adolescenti, in gran parte minori, sia italiani sia stranieri, sia ragazzi sia ragazze, che utilizzano alcune aree della città come piazza Affari, via Raffaello e alcune zone del viale Turati come luoghi di aggregazione, non sempre hanno un comportamento rispettoso e corretto ma nulla hanno a che fare con Bany Gang o altri infiltrati. Baby gang è infatti il soprannome di un noto trapper, che fa musica per grosse case discografiche e ha un potere di attrazione su tantissimi altri giovani e giovanissimi, che in gran parte non hanno problemi, non vengono da famiglie disagiate, non sono Neet o altro. Legati a questo soggetto ci sono però anche elementi violenti: ragazzi più grandi, anche maggiorenni, sia italiani sia stranieri, che vengono da Lecco e da fuori, verso alcuni dei quali ci sono stati provvedimenti da parte delle forze dell'ordine. Nessuna delle due situazioni centra però con le baby gang - intese come fenomeno criminale e non come il cantante - che a Lecco secondo la questura non sono accertate. Nessuno ha la bacchetta magica, è un fenomeno variegato che stiamo affrontando in diversi modi: abbiamo eseguito il ripristino totale delle telecamere e aggiunto nuovi apparecchi in determinate aree, abbiamo predisposto pattugliamenti straordinari della Polizia locale, è stata emessa un'ordinanza sulla vendita e il consumo di alcolici da asporto, abbiamo garantito maggior presenza delle forze dell'ordine nelle aree più sensibili e sottoscritto il protocollo ‘Stazioni sicure'. Poi c'è l'azione di presidio e controllo delle forze dell'ordine, che non sono in capo al Comune: ci sono in corso indagini e operazioni portate avanti nuclei speciali e da giugno a oggi sono stati emessi da parte della questura 73 avvisi, 34 fogli di via obbligatori e 15 daspo urbani. Intanto stiamo cercando di agire anche da altri punti di vista: ci sono dei progetti nelle scuole di prevenzione dell'uso di droga e alcol; è attiva l'Unità di strada per le dipendenze alla Piccola, in stazione e alle Meridiane; stiamo portando avanti iniziative per riattivare alcune aree così da sottrarre territorio a certi soggetti e stiamo per approvare il regolamento di Polizia urbana per avere uno strumento per salvaguardare il decoro e la pacifica convivenza, così da combattere fenomeni di disturbo, maleducazione e forme di aggregazioni sbagliate. Inoltre ci sono molti progetti in capo ai servizi sociali per coinvolgere quei ragazzi ai quali ancora può essere offerta un'alternativa. Ricordo infine - ha concluso Piazza - che tutti questi passaggi sono determinati dalla linea politica dell'amministrazione, condivisa all'interno del Comitato per l'ordine e sicurezza pubblica. La sicurezza non ha colore politico, riguarda ogni cittadino e noi non stiamo a guardare, ma mettiamo in campo tutti gli strumenti che la legge ci permette di adottare".

M.V.
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