Acquate: la comunità saluta don Carlo, in partenza dopo 13 anni. Il 'grazie' del sindaco Gattinoni

«Io credo che don Carlo abbia saputo seminare tanto con la sua pazienza e il suo esempio, ed io sono sicuro che tutti questi semi germoglieranno presto per la vita della nostra comunità, ma anche per l’impegno civile e professionale della città, per tanti giovani e per le tante famiglie che si sono costituite e per le quali questo sacerdote è stato modello e guida».


Don Carlo Gerosa

Sono le parole del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, parrocchiano illustre di San Giorgio ad Acquate, dove ieri mattina don Carlo Gerosa ha celebrato la Santa Messa di saluto per la conclusione della sua missione nella Comunità Pastorale della «Beata Vergine di Lourdes», che lascerà a breve per trasferirsi a Sant’Eufemia di Erba, dove assumerà il ruolo di vicario. Commosso, il Primo Cittadino – presente con la fascia tricolore - ha voluto esprimere «un sincero ringraziamento per questa parte di città così bella e generosa a cui io sono molto legato e che per tanto tempo è stata affidata alle sue cure».



Gremita la parrocchiale, in cui il sacerdote ha passato ben tredici anni: «Sarebbero tante le cose da dire – ha detto don Carlo durante l’Omelia – e comincerei col fissare lo sguardo sui vostri volti e pensare a come quest’assemblea in questo lungo tempo sia cambiata: ce ne sono alcuni che sono qui da tanto e altri nuovi, ragazzi che tredici anni fa non c’erano, così come mancano molte persone che animavano la comunità quando sono arrivato. E se tredici anni fa molti visi erano ancora sconosciuti e andavano adagio adagio prendendo posto nel cuore, oggi invece riconosco tanti fedeli che hanno condiviso questo tratto di cammino».



Don Carlo ha poi ricordato le origini della sua vocazione, che ha avuto le radici nella sua famiglia, e tre dei suoi fratelli che durante l’ultimo decennio sono passati «alla Vita in Dio»: «Nel mio calice – ha raccontato – sono racchiusi gli anelli nuziali dei miei genitori: è da quell’Amore che è nata la mia vocazione, che mi ha dilatato il cuore all’accoglienza degli altri. Ed oggi, la mia famiglia siete voi. Cambio luogo di ministero ma voi ci sarete ancora, e ci sarà spazio anche per altri. Mi sento parte della vostra esistenza: ricordo i volti di tutti coloro che ho battezzato, chi ho unito in matrimonio, i tanti fratelli e sorelle che ci hanno lasciato e che fanno parte oggi della Vita dei Santi, perché Lui si è fatto cibo di Vita. Oggi guardo al passato e dico grazie, perché davvero la Grazia di Dio è grande».


Un cenno anche al motivo della scelta di lasciare Acquate, tra un po’ di «stanchezza personale» e la sensazione che la Comunità stessa necessitasse di nuovi input. Durante la celebrazione il sacerdote ha ricevuto i ringraziamenti sentiti del Consiglio Pastorale, in un breve intervento in cui Paolo Pozzi ha ricordato a proposito delle occasioni di incontro la cura di don Carlo nel «ricercare la bellezza del gesto nella sua essenzialità, senza cedere allo sfarzo». A conclusione della celebrazione, anche i ringraziamenti di Monsignor Samuele Sangalli, di origini lecchesi: «Ti affidiamo alla Madonna che tanto ami, che ti dia luce e forza per le persone che incontrerai. E per il parroco che verrà, a voi fedeli dico: non lasciatelo solo».


Tra i celebranti anche la nuova guida della Comunità, don Walter Magnoni. Alla fine della Messa, don Carlo ha voluto incontrare e salutare i suoi parrocchiani in un momento comune che si è tenuto sul sagrato, reso purtroppo breve dalle condizioni meteorologiche. «Voglio cogliere l’occasione – ha detto Benedetta Pozzi, Presidente della Scuola dell’Infanzia “don Giovanni Nava” di Acquate – per ringraziare don Carlo perché la parrocchia in tutti questi anni, attraverso di lui, ha fatto tantissimo per l’asilo, per aiutarci a renderlo bello, e perché tramite la sua persona e quella di Elina (la sua perpetua, n.d.r) ci ha accompagnati a conoscere l’Amore di Gesù. Sia nei momenti di preghiera che nelle occasioni di incontro che hanno avuto con i bambini, la loro presenza è stata di grande aiuto».


Don Walter Magnoni

«E’ una giornata un po’ strana questa – ha detto ancora don Carlo - perché non è facile dire arrivederci o addio, salutare una comunità in cui ho vissuto tredici anni con tante gioie nel cuore. Certamente ci sono state anche le fatiche, le arrabbiature, le cose che non vanno ma mantengo la gioia di essere parte di qualcosa di più grande. Ho avuto la felicità di avere sentito questa grande famiglia come un insieme di famiglie unite nella Fede: questa è una cosa che ho visto crescere e che spero che cresca ancora e si mantenga, che il cammino che è cominciato vada avanti».


Un momento di saluto con i bambini dell'asilo

Ed infine, l’augurio per il futuro della «sua» Acquate: «A tutti i miei ex parrocchiani auguro di abbattere gli steccati e le separazioni tra famiglia e famiglia, parrocchia e parrocchia, tra Comunità pastorali, per percepire la bellezza della Chiesa che è questa grande realtà di fraternità e di Comunione».
A.I.
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