Omicidio di Temù: ordinanza di custodia cautelare per il calolziese Mirto Milani, accusato con due figlie della vigilessa dell'assassinio di Laura Ziliani

Laura Ziliani
Risultavano iscritti nel registro degli indagati dal 28 giugno scorso quando, a 51 giorni dalla scomparsa della donna, la pista iniziale dell'incidente in montagna era ormai stata accantonata dopo aver battuto in lungo e in largo i sentieri indicati quali possibili meta della 55enne.
Omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima e occultamento di cadavere le ipotesi di reato per le quale in queste ore, a distanza di ulteriori due mesi durante i quali è stato finalmente ritrovato anche il cadavere, sono state tratto in arresto due delle tre figlie dell'ex vigilessa di Temù Laura Ziliani - Silvia Zani, 27 anni, la maggiore e Paola Zani, 19 anni, la più piccola - nonchè Mirto Milani, 27enne cresciuto a Olginate e residente a Calolziocorte.
I tre, all'alba, sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Brescia.

Tutto è iniziato alle 11.58 di sabato 8 maggio: Silvia denuncia ai carabinieri il mancato rientro della madre, uscita dall'abitazione di famiglia a Temù per una escursione in solitaria e non tornata in tempo per un appuntamento preso con le ragazze per portare del materiale in discarica.
Laura Ziliani è un'amante della montagna, esperta di trekking. Classe 1966, lavora allo Sportello unico delle imprese del Comune di Roncadelle. Nel 2012 ha perso tragicamente il marito, insegnante di matematica a Edolo, travolto da una valanga in alta Vale Camonica.
Mirto Milani
Decide così di lasciare Temù, dove fino a pochi anni fa era vigilessa, per tornare a Brescia, sua città natale, insieme alla figlia mezzana, tornando però quasi tutti i fine settimana nella località dove, tra le altre cose, possiede più unità immobiliari, almeno una delle quali, da una semplice consultazione online, risulta messa a disposizione dei villeggianti proprio dal "genero" lecchese Mirto Milani, classe 1994, ex studente del Rota di Calolzio, laureato in scienze psicologiche con una tesi su "Musica e Dsa", tema che coniuga dunque il suo percorso di studi con un'altra sua passione, quella per le "note" ereditata dai genitori, entrambi flautisti del "Premiato Corpo musicale Giuseppe Verdi" con sede nel capoluogo della Val San Martino, con il quale lo stesso ragazzo si è più volte esibito studiando altresì pianoforte all'Istituto civico Zelioli di Lecco approfondendo da autodidatta anche il canto, in qualità di tenore e sopranista.


A far accendere su di lui, sulla sua fidanzata e la sorella minore di quest'ultima i sospeti del procuratore Caty Bressanelli, titolare dell'indagine, alcune incongruenze nei racconti e alcuni rinvenimenti in casa, tra i quali il cellulare della scomparsa e il suo PC.
Il tutto mentre il corpo di Laura ancora non si trova, nonostante le imponenti ricerche.
Salterà fuori sono domenica 8 agosto, dietro a un cespuglio lungo l'argine del fiume Oglio a Temù. Lo scorge un bambino, a pancia in giù, senza vestiti e senza scarpe, in una zona già battuta in precedenza. Tanti i dubbi sulla morte della Ziliani, non essendo tra l'altro stati riscontrati segni di violenza durante l'esame autoptico tali da far ipotizzare ad una morte traumatica. Si attendevano, invece, da giorni, gli esiti degli esami tossicologici. Qualcosa a spinto però nelle ultime ore la Procura a chiedere l'incarcerazione dei tre indagati, con il Gip che ha emesso dunque le tre ordinanze, eseguite nelle scorse ore.
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