Lecco: al via il post scuola, si pensa ai progetti per il Piano di Diritto allo studio

L'assessore Emanuele Torri
Sta per cominciare in alcune Primarie lecchesi il Post Scuola. Come già annunciato dalla Giunta, si tratta di un progetto in via sperimentale, che partirà lunedì 4 ottobre con lo scopo di “compensare” tutti i disagi che gli alunni hanno vissuto durante i mesi di pandemia. L’iniziativa è stata promossa dopo aver “interrogato” le famiglie sui loro bisogni con un questionario al quale durante l’estate hanno risposto 500 nuclei. Da lì l’amministrazione è partita per individuare i plessi dove la richiesta di questo servizio fosse più significativa.
Cinque le scuole dove comincerà la sperimentazione: la De Amicis, la Santo Stefano, la Filzi di Bonacina e le Primarie di Acquate e Belledo. Un centinaio le iscrizioni raccolte finora, ma durante l’anno potranno aggiungersi altri bambini. In tutti e cinque i plessi partirà un "modulo" (due ad Acquate per l'alta adesione), con un gruppo di venti alunni guidato da un educatore della cooperativa Sineresi e da un "Giovane competente" selezionato dal progetto di Living Land. Le attività saranno caratterizzate da una prima fase con una forte impronta educativa, per socializzare e consolidare il gruppo, in seguito ai partecipanti saranno proposte, oltre che lo svolgimento dei compiti, anche sport, teatro, scacchi e laboratori, in collaborazione con le associazioni del territorio che hanno dato la loro disponibilità.
Tanto la maggioranza con Stefania Rovagnati (Con la sinistra cambia Lecco), quanto la minoranza con Giacomo Zamperini (FdI), hanno evidenziato, durante la commissione quarta di martedì sera, una lacuna del progetto, ovvero il fatto che gli alunni che frequentano una scuola dove non c’è nessun modulo attivo non possano iscriversi in un altro plesso.
“È un problema significativo - ha ammesso l’assessore all’Istruzione Emanuele Torri -, anche noi vorremmo estendere il servizio a tutti gli studenti e avevamo pensato a delle soluzioni per rendere questa possibilità concreta, ma i dirigenti scolastici su questo hanno frenato, per ragioni di sicurezza legate al Covid. Siamo all’anno zero e questa è una sperimentazione, diamo tempo all'iniziativa di strutturarsi e poi sicuramente potrà essere implementata”.
C’è ancora spazio per riflettere anche su un altro aspetto che riguarda da vicino le scuole primarie e secondarie inferiori lecchesi: i progetti previsti dal Piano di Diritto allo studio, finanziati dal Comune con circa 65mila euro ogni anno. Il documento dovrà essere aggiornato e approvato dal Consiglio a ottobre, ma già l’assessore ha presentato alcuni spunti. L’idea è innanzitutto quella di partire da ciò che già era previsto in passato e che per via dell’emergenza sanitaria è spesso "saltato": si tratta di progetti tradizionali come quelli culturali, proposti dalla biblioteca e dai musei cittadini, attività che riguardano l’inclusione sociale degli studenti di origine straniera, come il percorso di alfabetizzazione linguistica portato avanti da Les Culture, e la cittadinanza attiva. Da questo punto di vista l’amministrazione punta a implementare il lavoro sulla sostenibilità, in particolare con il progetto “Ragazzi in strada” per l’educazione all'uso della bicicletta, ma anche iniziative proposte da altre realtà come “Go Up”, per rielaborare da un punto di vista emotivo con lo strumento dell’artetarapia tutto quello che è successo ai giovani con la pandemia.
Una novità importante riguarda uno stanziamento ulteriore di 20mila euro che l’amministrazione metterà a disposizione delle scuole per percorsi educativi ideati in prima persona dagli insegnanti, così che siano le scuole stesse a manifestare le proprie istanze. Diversi gli spunti emersi durante la riunione: Paolo Galli (Ambientalmente) ha sottolineato come sia importante privilegiare progetti che prevedano forme di aggregazione dei ragazzi, veicolando le iniziative in tutti i plessi, mentre Simone Brigatti (Forza Italia) ha suggerito di introdurre sistemi di premialità per studenti meritevoli e Chiara Frigerio (Fattore Lecco) ha proposto di valorizzare gli spazi aperti della città per ricreare socialità.
M.V.
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