Carenno ringrazia e 'congeda' don Angelo, pastore e amico: 'Qui sarai sempre a casa'

Un sacerdote, un amico, un fratello e un papà, sempre pronto ad ascoltare, accogliere e aiutare tutti, grandi e piccini. È stato tutto questo e molto di più per la comunità di Carenno - in poche parole un autentico punto di riferimento - don Angelo Riva, amato parroco del piccolo paese ai piedi del Pertus, oltre che delle vicine frazioni calolziesi di Sopracornola e Lorentino, che questa mattina ha presieduto la sua ultima Messa prima dell'annunciato trasferimento a Palazzago, dopo tredici anni di permanenza in Valle San Martino. Una celebrazione intensa, quella odierna, piena di momenti di sincera commozione da parte di tutti, a testimonianza della profonda impronta che il sacerdote, con la sua umiltà e affabilità, ha saputo lasciare in tutte le componenti di quella comunità in cui, già nel lontano 1991, aveva maturato la sua vocazione, iniziando a percepirla con una vera "casa".

Don Angelo Riva

Fabio Bonaiti

"Oggi nella mente di tutti noi scorrono tanti ricordi di momenti trascorsi e condivisi, attimi di gioia e di dolore che hanno caratterizzato il nostro cammino di fede": con queste parole Fabio Bonaiti, a nome di tutta la "famiglia di Carenno", ha aperto la funzione delle 11.00, partecipata da centinaia di persone radunate tra la Chiesa, il sagrato e il vicino teatro, dove è stato possibile seguirla in video-collegamento. "Ci hai insegnato molte cose, spesso mettendoti in gioco e andando controcorrente, ci hai esortato a non disperare mai, ad accettarci come siamo, a tenere lo sguardo fisso sulla Croce. Grazie, don Angelo, per essere stato un autentico testimone del Vangelo, per esserci sempre stato, per esserti preso cura di tutti noi, per aver difeso la nostra Scuola dell'Infanzia, i CRE estivi e la Casa della Comunità, ma soprattutto grazie per essere quello che sei. Sappi che questa sarà sempre casa tua, perchè casa è dove c'è amicizia e amore. Dio ti accompagni e ti guidi in questa nuova fase della tua vita: siamo certi che non dimenticherai il tuo gregge di Carenno".

A sinistra don Leonardo Zenoni

Visibilmente emozionato, il sacerdote ha poi preso la parola durante l'omelia, rivolgendosi direttamente all'assemblea. "Vi saluto e vi ringrazio nel Signore" ha affermato Monsignor Riva, che sarà sostituito in paese da don Marcello Crotti, proveniente dalla Parrocchia di Seriate alla quale, in un perfetto gioco di "incastri", è stato assegnato il giovane don Leonardo Zenoni, che lo ha affiancato in Valle San Martino dopo la scomparsa di don Adriano Locatelli colpito dal Covid durante il primo e più doloroso lockdown. "Sono nato come sacerdote con voi e in mezzo a voi, che mi siete diventati cari. Con il cuore, la testa, le mani e i piedi ho sempre cercato di camminare con tutti, anche con chi era più lontano dalla Chiesa. Oggi vi lascio con una consapevolezza, quella di avervi voluto bene. Nel dramma della pandemia, che per me è stata una lotta dura come non mai, siete stati per me il coraggio del Vangelo, la sua carezza e la sua consolazione. Non scorderò mai la vostra vicinanza. Ora continuate e intensificate il vostro cammino di comunità, con la partecipazione e la corresponsabilità".

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"Rivolgo un pensiero speciale ai ragazzi, ricordando ai più grandi di non avere mai pregiudizi su di loro, che sanno dare tanto anche nei loro sbagli" ha proseguito il parroco, tornando poi brevemente sulla tragedia della pandemia che lo ha toccato nei suoi affetti più cari e cogliendo l'occasione per invitare tutti a vaccinarsi. "Saluto le famiglie e le coppie in difficoltà, abbraccio gli anziani e i malati. Ringrazio tutti coloro che hanno aiutato a "gestire" la carità, nel silenzio, chi ha investito tempo e passione nel volontariato, ma anche le Amministrazioni Comunali che si sono succedute negli anni e i sacerdoti con cui ho collaborato, da don Marco che mi ha insegnato l'umiltà a don Leonardo, fino a don Marcello che è ormai pronto a stabilirsi qui, con gioia. La mia porta sarà sempre aperta. Vi ringrazio ancora per tutto quello che ho ricevuto da voi e vi chiedo perdono se non sempre sono stato all'altezza del mio mandato".

Il sacerdote con il sindaco Luca Pigazzini

È stato don Leonardo, poi, a ribadire a don Angelo il "sentimento di gratitudine" provato dall'intera comunità nei suoi confronti, reso tangibile anche da una serie di doni tra cui una bicicletta carica "delle poche cose di cui un prete ha bisogno: il pane, il vino, la Bibbia e un grembiule". "Per pedalare serve equilibrio: l'uomo che sale in sella crea una strana sinergia con il mezzo e procede grazie al vento, che lo tiene in piedi" ha riflettuto il giovane pastore. "Ecco, la bicicletta è una metafora del fedele che ce la mette tutta, che con Dio va ovunque. Grazie, don Angelo, per averci sempre riportato qui, dove ci sono le cose che contano davvero".

La preghiera finale dinnanzi al quadro della Madonna, che don Angelo
ha ricevuto in dono da Papa Francesco e ha voluto lasciare alla comunità

A tredici anni dal suo discorso di benvenuto, allora pronunciato nella veste di vice sindaco, anche il primo cittadino di Carenno ha infine rivolto un pensiero a don Angelo, consegnandogli poi una targa-ricordo a nome dell'Amministrazione Comunale. "Oggi posso dire con certezza che le attese di rivitalizzazione della nostra comunità riposte nei tuoi confronti, di cui parlavo nel 2008, sono state più che rispettate: ora è compito nostro mantenere vivo questo vigore" ha commentato Luca Pigazzini, in fascia tricolore. "Oltre che come sacerdote, ti abbiamo conosciuto come uomo: con te abbiamo condiviso momenti di gioia e di dolore, abbiamo apprezzato la tua umanità e semplicità, creando rapporti veri come in una famiglia. Carenno è più unita grazie a te, che per noi - e per me personalmente - sei stato anche e soprattutto un amico. Io e te, da giovani, abbiamo percorso un importante tratto di strada, che ha portato te a diventare sacerdote e me a ricoprire la carica di sindaco: credo che siamo sempre stati di supporto l'uno per l'altro, pur nel rispetto dei ruoli. Hai lasciato un segno che rimarrà, e sono sicuro che anche da Palazzago manterrai uno sguardo discreto su di noi".
Al termine della funzione, dopo le foto di rito, la festa è proseguita in Oratorio con un aperitivo in compagnia.
B.P.
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