Crac 'Trafileria Brambilla': processo ai due sindaci verso la fine, il papà 'assolve' il figlio

Una delle proteste degli operai fuori dai cancelli del sito di Calolzio
al momento della chiusura delle Trafilerie
Si appresta a volgere al termine il processo intentato in Tribunale a Lecco nei confronti dei commercialisti torinesi Francesco Ercole (classe 1933) e Mario Ercole (classe 1967), padre e figlio, a giudizio per concorso in bancarotta fraudolenta nell'ambito del crac delle Trafilerie del Lario – già Trafileria Brambilla – dichiarate definitivamente fallite nel 2017, dopo l'impugnazione dell'originale provvedimento. Come già ampiamente raccontato, le loro posizioni sono le uniche ancora aperte dopo il patteggiamento dell'ex patron Vittorio Brambilla e della figlia Michela Vittoria Brambilla, rispettivamente amministratore di diritto e presunto amministratore di fatto dell'impresa di famiglia ma anche di Alessandro Valsecchi e Nicola Vaccani, rispettivamente cugino e cognato della "rossa" di Calolzio, in azienda quali AD e liquidatore. Da ultimo ha già definito la propria posizione, sempre patteggiando ma in un momento diverso rispetto agli altri quattro, anche la dottoressa Aida Tia, terzo membro del collegio sindacale presieduto dal dottor Ercole “senior”. Quest'ultimo, non presente personalmente all'udienza odierna, ha fatto pervenire al collegio giudicante – presidente Enrico Manzi, a latere le colleghe Nora Lisa Passoni e Martina Beggio – un proprio scritto in sostanziale difesa del figlio, trascinato nel ruolo, a suo dire, per sua volontà. L'anziano, rappresentato dall'avvocato Alberto Mittone, si è detto pronto ad assumersi personalmente eventuali responsabilità, qualora accertate dal Tribunale. Intervenuto in udienza, invece, Ercole junior. Difeso dal medesimo legale del genitore ha optato per rendere spontanee dichiarazioni in relazione ad entrambe le articolazioni del capo d'imputazione formulato a suo carico. Risponde infatti, quale sindaco, del mancato controllo su due “operazioni”. Circa la questione delle contestazioni mosse dalla Procura per la vicenda della supposta sopravvalutazione degli immobili in capo alle Trafilerie, l'imputato ha sostenuto di aver preso visione delle perizie di professionisti presentati come validi, non dubitando dunque delle loro stime. Quanto al nodo delle diverse decine di fatture “anomale” emesse e poi stornate per ottenere anticipazioni dalle banche, il dr. Mario Ercole ha ricordato come il collegio sindacale facesse verifiche a campione, non riscontrando problemi nelle pezze giustificative attenzionate. Le sue parole hanno chiuso l'istruttoria.
Si tornerà ora in Aula il prossimo 13 gennaio solo per la discussione finale. Purtroppo con un PM diverso visto l'imminente trasferimento a Torino del dr. Del Grosso, titolare del fascicolo fin dall'apertura, a quattro mani con il compianto dr. Nicola Preteroti.
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