Colico: è scomparso a soli 46 anni Marco Masetti, dirigente di Fratelli d'Italia. Il cordoglio del partito

Marco Masetti
Lutto nell'Alto Lario e nel mondo della politica lecchese. È scomparso improvvisamente quest'oggi a soli 46 anni il colichese Marco Masetti, coordinatore di Fratelli d'Italia per la provincia di Sondrio e dirigente a livello lombardo del partito di Giorgia Meloni, con cui nel 2017 aveva riscosso un risultato eccezionale alle elezioni regionali in termini di preferenze (288) "candidandosi" a diventare il riferimento per la costruzione di un centrodestra unitario nel suo paese di residenza (dove peraltro i cittadini saranno chiamati alle urne proprio tra poche settimane).
Grande appassionato di motociclette, tanto da collezionare in passato diverse partecipazioni ai Mondiali GP e Superbike, oltre a conquistare un titolo europeo 125, Masetti era molto noto sul territorio anche per il ristorante-pizzeria che gestiva insieme ai suoi genitori, un'attività a cui appunto aveva affiancato, negli anni, l'impegno politico, che lo ha visto farsi portavoce di numerose battaglie del suo partito tra cui quelle, solo per citarne alcune, contro l'immigrazione clandestina e il coprifuoco ancora in vigore nei mesi scorsi tra le restrizioni in vigore per limitare il contagio da Covid. Una morte, la sua, avvenuta in circostanze tragiche, che ha sconcertato i numerosi amici, i conoscenti e i "colleghi" militanti di Fratelli d'Italia, gettando nel dolore più profondo i famigliari e tutte le persone a lui più vicine.
"Mi unisco a loro in questo momento di sofferenza" si è limitata a commentare il sindaco di Colico Monica Gilardi, esprimendo il cordoglio a nome dell'intera comunità.
Stretti nel silenzio anche i rappresentanti territoriali del partito, con il coordinatore provinciale Fabio Mastroberardino che, a nome di tutto il movimento, ha voluto salutare Marco Masetti con una toccante lettera, che riportiamo integralmente di seguito:

È sempre difficile, e talvolta può risultare stucchevole, scrivere un comunicato stampa in momenti come questo.
Di solito si inizia con "la federazione tutta si stringe al fianco..." e si continua così, in modo che ci si possa proteggere, in questi momenti difficili, dietro l'anonimato di queste frasi. In una provincia piccola come la nostra, dove troppo spesso la politica locale si muove poco sopra il livello del pettegolezzo, probabilmente sarebbe anche la cosa giusta da fare.
Ma io, a nome di tutta la comunità di Fratelli d'italia, so di dovere qualcosa di più a Marco.
Parto dalla prima cosa certa che ho da dire, ossia che Marco ha dato, nel volontariato civile che chiamiamo politica, molto di più di quanto abbia ricevuto. E lo dico nella piena consapevolezza di essere in prima fila tra coloro che sono in debito con lui.
E' entrato nel nostro partito in un momento nel quale le percentuali erano prossime al 4%, e si è speso subito per le regionali, credendoci ciecamente, con un ottimo risultato. Questo perché Marco aveva un grande dono, quello di saper coinvolgere le persone e dare loro spazio per esprimersi. Da quel momento si è dedicato anima e corpo a questo progetto, contribuendo sempre alla crescita della nostra comunità.
Pensando a Marco, mi piace il ricordo del giorno delle ultime elezioni provinciali.  Da poco coordinatore provinciale di FdI mi sono candidato, sapendo che sarebbe stata una candidatura di bandiera, e come tocca a un po' tutti i candidati ho passato la giornata fuori dai seggi. Io e Marco non ci conoscevamo ancora bene, eppure é stato tutto il giorno, tutto, lì fuori con me a parlare, farmi compagnia e presentarmi suoi amici consiglieri comunali. L'ho apprezzato molto, mi ha fatto sentire che c'era qualcuno che credeva nel nostro gruppo ed ero rimasto colpito, nonostante i miei venti anni di militanza, del fatto che ci fosse ancora qualcuno che dedicasse una sua giornata intera per uno scopo comune.
Da quel momento abbiamo iniziato a collaborare, mi ha aiutato a far crescere il partito nella nostra provincia ed è grazie a lui, alla sua passione e al suo impegno costante, che sono entrati con noi tanti nuovi militanti, molti dei quali oggi costituiscono la nostra classe dirigente. Per questo, anche se non sempre gli è stato dimostrato adeguatamente, tutto il nostro partito è in debito con lui, e gli è riconoscente.
Chiudo con parole non mie, dedicate a lui da un nostro dirigente regionale, con il quale Marco aveva stretto un grande rapporto di collaborazione e stima, oltre che di amicizia: "E' scomparso un vero patriota, innamorato difensore della sua terra e del suo impegno politico cui ha dedicato passione vera, disinteressata e incondizionata. Ha resistito con tenacia e convinzione ai frequenti, e spesso ingiustificati, attacchi strumentali della politica contrapponendo le proprie idee a salvaguardia della propria libertà di pensiero e a tutela della sua terra.
Ora Marco vola libero e nell’onorare la sua storia esprimiamo la nostra gratitudine.
Ciao Marco, un grande abbraccio a te e alla tua cara famiglia
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