Lecco:  dal 24 al 27 una serie di iniziative con protagonista l'Armenia. Il calendario

Un nuovo appuntamento per il sodalizio italo armeno nato nel cuore di Lecco ormai più di 30 anni fa e che ha recentemente portato alla costituzione dell'Associazione «Amici Lecco-Vanadzor Italia Armenia», presieduta e voluta fra gli altri da Sergio Fenaroli. Una serie di iniziative in programma a partire dal prossimo venerdì 24 settembre fino a lunedì 27: fulcro dell'iniziativa, la mostra «Lecco racconta l'Armenia. Un'amicizia che continua», aperta da sabato 18 a giovedì 30 dalle 8.30 alle 18 in settimana e dalle 8.30 alle 11.30 il sabato 25. Lo stesso sabato 25 l'esposizione sarà inaugurata nel cortile del Palazzo Comunale - sede di installazione -, a partire dalle 10.30.

I relatori intervenuti alla conferenza stampa odierna in municipio a Lecco

La kermesse si aprirà venerdì 24 settembre a Palazzo delle Paure con «L'Armenia. Quale futuro per questo paese tormentato?»: relatore sarà Aldo Ferrari, docente e storico. Coordinerà l'incontro il giornalista Gigi Riva. Per sabato 25 settembre, degustazione di piatti della cucina armena presso il Ristorante «Il Giardino» di Sant'Ambrogio dalle 12.30: alle 18.30 verrà poi celebrata la Santa Messa Armena Apostolica nella chiesetta di Santa Marta, officiata da Padre Tirayr Hakobyan. Domenica 26 si aprirà con una serie di laboratori per bambini, dalle 10 a Palazzo delle Paure, per concludersi con un concerto di musica armena, alle 18 nella Scuola Civica di Musica di Villa Gomez. L'iniziativa si chiuderà lunedì 27 settembre dalle 20.45 in Sala Ticozzi con una conferenza dal titolo: «Il ruolo chiave dei giusti. Storie di solidarietà e di impegno contro il "genocidio infinito" degli armeni e del loro patrimonio culturale». Interverranno il medico e saggista Pietro Kuciukian e l'architetto Gaianè Casnati: modera il giornalista Luigi Geninazzi. Gli appuntamenti sono stati presentati questa mattina presso l'aula consiliare di Palazzo Bovara: presenti, oltre a Fenaroli, l'Assessore alla Cultura e Vicesindaco Simona Piazza, Maria Grazia Nasazzi, Presidente della Fondazione Comunitaria Lecchese, Lucia Panzeri (ex insegnante) e Marina Ghislanzoni dell'Ufficio scolastico territoriale di Lecco.

«Un progetto culturale - ha detto l'Assessore Piazza - che vuole portare in città l'incontro, il dialogo, la conoscenza con il popolo armeno, secondo una lettura che non è solo di stampo culturale, ma anche un approfondimento rispetto alla storia, alle vicissitudini che questo popolo ha vissuto e che ancora vive, per capire la realtà vera dell'Armenia e condividere con la nostra città, che vanta una lunga amicizia e solidarietà con questo popolo, anche il quotidiano e il vissuto delle persone». Anche la Fondazione Comunitaria del Lecchese si è schierata al fianco del progetto, per la solidarietà e il sostegno al popolo martoriato ancor oggi dal conflitto: «E' stato aperto un fondo - ha spiegato la Presidente -. Le associazioni che hanno organizzato questo evento hanno coinvolto la Fondazione, non solo nell'ottica del richiedere un aiuto o delle risorse, ma per dar vita a un tavolo attorno a cui organizzare e condividere idee sulla questione armena. Questo è il ruolo della Fondazione: far scaturire incontri e dove è possibile anche progettare insieme. Noi siamo felici di questo ruolo e di queste iniziative che sono nate. Non staremo alla finestra a guardare, la Fondazione non è solo un involucro, ma racchiude un contenuto che scegliamo di rappresentare e di sostenere, perché in gioco c'è il bene comune».

«Siamo davvero contenti - ha concluso il presidente Fenaroli - di poter proporre alla cittadinanza questa pagina che venne scritta oltre 30 anni fa grazie alla solidarietà dei lecchesi in occasione del drammatico terremoto dell'88, che colpì l'Armenia causando oltre 50mila vittime. Il mondo è cambiato, oggi l'Armenia è una Repubblica indipendente ma ancora molto tormentata: noi abbiamo scelto di non girare la testa dall'altra parte ma in questo momento difficile vogliamo lanciare un messaggio di condivisione e di vicinanza rispetto al dramma che il Paese sta subendo per la guerra contro l'Arzebaijan. Crediamo che il futuro debba essere quello di ricercare la pace, perché non è accettabile che un popolo non possa avere il diritto di vivere serenamente. E' per questo che abbiamo costituito l'associazione e vorremmo che fosse tramite per la costruzione di un dialogo fra Oriente e Occidente, che possa indicare un percorso e una strada anche ai giovani: questi Paesi non sono per noi una minaccia ma una grande opportunità. Senza ambizioni troppo alte, riteniamo però che la pace debba essere costruita giorno per giorno».
Gli eventi connessi l'iniziativa sono soggetti alle norme anti-Covid e necessitano di prenotazione. Per informazioni si può contattare il numero 3357421775.
A.I.
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