Val Verde: le cesoie a disposizione dell'escursionista... piacciono

Dice che funziona, che i volonterosi ci sono. Quelli che si prendono la briga di tagliare qualche arbusto di troppo strada facendo. Felice Spreafico è persona concreta, di poche parole. E’ lui cha da un po’ di tempo – chissà quanto, nemmeno lui sa dire – si prende cura del sentiero della Val Verde, quello che dalla chiesetta e dalla baita degli alpini al San Martino sale fino al Forcellino del Coltignone e quindi ai Piani Resinelli, parte integrante dell’Alta Via della delle Grigne. E chi lo percorre può prendere in prestito delle cesoie da utilizzare nel caso in qualche punto si si imbatta in vegetazione troppo folta.

Il sentiero della Val Verde è uno di quegli angoli selvaggi che ci regala quella montagna incantata che appunto è il San Martino. Faticoso, indubbiamente, visto che va su dritto dritto senza tanti complimenti superando un dislivello di seicento e passa metri. Senza concedere tregua. Con alcuni passaggi un po’ insidiosi attrezzati con catene metalliche. Catene che sono state ormai tutte rinnovate.

Ed è stato proprio Spreafico a occuparsene, il quale aggiunge che il lavoro comunque continua per individuare qualche ulteriore variante per agevolare il percorso. E il cui “capriccio” – così lo definisce egli stesso – è stato appunto quello delle cesoie. Ai due capi del sentiero, sono state infatti collocate delle bacheche con appese alcune paia di cesoie. A disposizione di chi – si legge in un avviso – voglia collaborare alla manutenzione del sentiero «tagliando eventuali ricrescite arboree che ostacolano il passaggio».

Tra il serio e il faceto, c’è l’avvertimento conclusivo: se non ci sono cesoie disponibili significa che sono all’altro capo del sentiero o sono in uso lungo tracciato. Oppure che sono state rubate.
Le bacheche sono state installate da tempo, forse un anno, e Spreafico dice appunto che l’esperimento sembra funzionare.
D.C.
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