Lecco: sotto lo stesso cielo di Dante nella sera della sua morte, 700 anni dopo
Per comprendere fino in fondo l'opera di Dante, e la Commedia in particolare, è necessario conoscere la cultura medievale. L'astronomia - che il Sommo poeta definisce tra le scienze la più "nobile e alta" - ricopre un ruolo fondamentale e scandisce il tempo del viaggio durante il Purgatorio, la cantica centrale dell'intera opera. Quello che compie Dante non è solo un viaggio dell'anima, ma anche un viaggio fisico e, nel regno di coloro che si stanno purificando, ha la possibilità di riappropriarsi di stelle, delle albe e dei tramonti.
Dopo un breve excursus sulle diatribe in merito alla data della partenza di Dante, sono stati analizzati alcune terzine del Purgatorio e il relativo cielo.
Dopo un breve excursus sulle diatribe in merito alla data della partenza di Dante, sono stati analizzati alcune terzine del Purgatorio e il relativo cielo.
L'astronomia di Dante è spesso semplificata o più semplicemente omette e inventa alcuni dettagli per dare maggior forza poetica al suo racconto. A 700 anni dalla sua morte, però, la sua visione dell'universo continua ad affascinare decine di studiosi e migliaia di lettori. La descrizione del cielo rende infatti concreto il viaggio, una lettura sempre appassionante che nasconde, tra le sue terzine, mille sfumature.
L'incontro è stato parte integrante del Dante Festival Lecco che avrà come appuntamento finale (20 settembre) una conferenza che avrà per protagonista Sperello Alighieri, cosmologo dell'osservatorio di Arcetri e discendente in linea diretta di Dante. Martedì 14 è prevista una conferenza su Dante e l'islam, giovedì 16 si parlerà di cinema, mentre venerdì 17 Stefano Motta approfondirà il rapporto tra Dante, Stoppani, Manzoni e montagne di Lecco.
B.V.