Lecco: lanciata la raccolta per il fondo 'Aiutiamoci nel lavoro'

Entra nella sua fase operativa il patto territoriale «Aiutiamoci nel lavoro», fortemente voluto e promosso dalla Prefettura di Lecco, con la Fondazione Comunitaria del Lecchese, diversi Enti territoriali, Associazioni imprenditoriali e di categoria, sindacati, Caritas e operatori della grande.
L’iniziativa, sottoscritta lo scorso 22 giugno è stata presentata questa mattina 14 settembre nella sede del Palazzo delle Paure in città. Ad introdurre l’incontro e gli interventi Paolo Dell’Oro, Segretario Generale della Fondazione, numeri alla mano: «Sono 26 le realtà del territorio che hanno sottoscritto questo patto – ha specificato – un insieme particolarmente significativo. Dal mese di settembre e per quattro mesi, entriamo perciò nella fase operativa».

Guido Agostoni, Castrese De Rosa e Maria Grazia Nasazzi

«Oggi passiamo dalla parte teorica – ha ribadito il Prefetto Castrese De Rosa – alla pratica. Moltissime realtà hanno sofferto e stanno soffrendo a causa della pandemia e dei conseguenti lockdown e il nostro obiettivo è dare una mano a chi trovandosi in difficoltà ne faccia istanza, con un contributo fino ai 1400 euro “senza lacci né lacciuoli”. Il fondo parte da una base che ammonta a un milione di euro, e mi preme sottolineare la recente adesione di catene della grande distribuzione quali Esselunga, Conad, Bennet e Iperal il cui contributo è importantissimo e che ora andrà declinato più nei particolari».
De Rosa ha poi fatto riferimento a un «Modello Lecco», quale esempio di unione fra realtà differenti – anche ideologicamente – in nome della solidarietà, per far fronte insieme alle sfide che l’emergenza sanitaria ha posto davanti a ciascuno: «Ecco allora che la coesione sociale di cui tanto parliamo in questi tempi complessi non viene semplicemente evocata, ma si traduce in fatti concreti».

Salvatore Monteduro

Tra le iniziative che verranno proposte a partire fin da subito e per i prossimi mesi anche ai singoli cittadini, la donazione di un’ora di lavoro in busta paga: «Quello che ci ha spinto ad agire – ha sottolineato Salvatore Monteduro (Uil), in rappresentanza delle tre organizzazioni sindacali – è un sentimento comunitario tra lavoratori. In molti nel territorio hanno perso il lavoro e quindi il reddito necessario per far fronte alle necessità primarie proprie e della propria famiglia. La situazione però non è stata critica per tutti allo stesso modo: come sindacati ci rivolgiamo quindi a chi ha avuto la salvaguardia del posto di lavoro. Un principio solidaristico, che vale per i lavoratori, ma ovviamente anche per le aziende».
Possono accedere alla richiesta i lavoratori subordinati con status di disoccupazione successivo al primo gennaio 2021 residenti in provincia di Lecco o che come ultima occupazione abbiano ricoperto un ruolo in un’azienda con sede in Provincia e con Isee ordinario o corrente in corso di validità minore o uguale a 25mila euro. Lo stesso vale per i lavoratori autonomi a partita Iva che abbiano cessato successivamente al primo gennaio 2021 o che abbiano avuto una riduzione di fatturato almeno del 30 per cento rispetto al 2019.

«Tre sono le tipologie di aiuto – ha spiegato Matteo Dell’Era, presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Lecco e a nome dell’Associazione Libere Professioni - beni alimentari o di prima necessità, prodotti farmaceutici, materiale didattico o rimborsi spese per servizi alla persona per minori, anziani, disabili, rimborso spese di affitto, condominiali o del trasporto pubblico fino a un massimo di 1400 euro per nucleo familiare di cui 800 forfait più 200 euro per ogni componente del nucleo».
La richiesta può essere inoltrata in ragione di una sola tipologia di aiuto o di tutte e tre. Per poter accedere al Fondo è possibile inoltrare richiesta online dal sito della Fondazione (https://www.fondazionelecco.org) oppure rivolgendosi previo appuntamento ad uno degli sportelli arrivati: Camera di Commercio, Alpl Cup Lecco, Sindacati Cgil Cisl e Uil di Lecco e Merate.

Ad oggi, le risorse pervenute - comprensive degli «impegni formali» non ancora tradotti in solido - ammontano a 340mila euro (donazione di un euro per abitante della nostra provincia, devoluto dai Comuni), 410mila euro da Fondazione Cariplo, 100mila euro da Fondazione Vismara di Milano e 150mila euro della Fondazione Comunitaria: «Al presente – ha specificato Dell’Oro – possiamo fare conto fra tutto all’incirca su un milione e 120mila euro, comprese le risorse che si sono aggiunte dal 22 giugno ad oggi». «Una sinergia che finalmente provoca il territorio – ha concluso Mariagrazia Nasazzi, Presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus – era questo fin dall’inizio l’obiettivo del gruppo tecnico che ha lavorato intorno a questo progetto. Ventisei enti sottoscrittori che hanno saputo riunire i punti di vista imprenditoriali, sindacali, le voci dei comuni, la grande distribuzione in un unico sguardo rivolto al territorio e alle persone. Il tutto orientato a due azioni vitali: una raccolta fondi e le successive erogazioni. Ora finalmente il patto può “ascoltare” i bisogni del territorio ed intervenire. Un’ulteriore gara, verrebbe da dire, per vincere tutti insieme la partita». Da oggi e fino a dicembre prende dunque il via l’attività di sensibilizzazione presso le aziende del territorio per la raccolta fondi: i lavoratori, compilando un modulo e firmando una dichiarazione, potranno così contribuire donando un’ora del proprio lavoro. Per l’immediato futuro è prevista la convocazione di assemblee da parte delle organizzazioni sindacali presso diverse realtà del territorio per illustrare il progetto: al momento sono dodici le adesioni di imprese operanti nei settori metalmeccanico, chimico, trasporti, alimentari e pubblico impiego.
A.I.
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