Lecco: coppia condannata per aver rubato dei surgelati

Condannati a 10 mesi di reclusione per aver tentato di rubare… qualche busta di surgelati. È ciò che è accaduto a due soggetti ora residenti a Catania, lui V.R., classe 1975, e lei M.G.R., quattro anni più giovane, entrambi accusati dalla Procura di Lecco di tentato furto aggravato. I due, difesi entrambi dall’avvocato Barbara Valli del foro di Lecco, erano stati visti aggirarsi all’interno di un negozio che rivende prevalentemente prodotti ittici e alimenti surgelati di Corso Carlo Alberto con fare sospetto e, tenuti d’occhio dal responsabile del punto vendita, erano stati trovati in possesso di merce senza averla pagata. È stato proprio il negoziante a raccontare oggi al giudice monocratico Giulia Barazzetta quanto accaduto il 16 marzo 2019: “i due clienti mi avevano insospettito e continuavo a tenerli d’occhio” ha detto rispondendo alle domande del Vpo Mattia Mascaro. “Ad un certo punto l’uomo non l’ho più visto, mentre lei continuava a prendere merce e a metterla in borsa. Una volta oltrepassate le casse senza fermarsi a pagare ho bloccato la donna e trovata in possesso di prodotti. Ho chiamato immediatamente la polizia, che poi ha rintracciato lui alla macchina, dove aveva già sistemato quel che aveva asportato da noi”.
Un totale di circa 30 euro, secondo il responsabile del negozio, la refurtiva: in particolare l’uomo avrebbe caricato in macchina una busta di spinaci surgelati e delle cozze e vongole.
Una volta dichiarato chiuso il dibattimento, interpretando l’assenza degli imputati quale volontà di non rendere l’esame il giudice Barazzetta ha invitato le parti a formulare le conclusioni: da un lato il Vpo Mattia Mascaro ha chiesto la condanna dei due a 2 mesi di reclusione e al pagamento di 1000 euro di multa e la revoca della sospensione condizionale della pena concessa loro in precedenza in un altro processo, mentre dall’altro l’avvocato Valli ha chiesto l’assoluzione perchè il fatto non sussiste, in subordine il minimo pena e le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti.
Dopo una breve camera di consiglio, il giudice ha ritenuto i due responsabili dei fatti loro ascritti e concesse le attenuanti generiche equivalenti alla contestata aggravante, ha condannato i due a 10 mesi di reclusione e al pagamento di 150 euro di multa, revocando inoltre la sospensione condizionale della pena concessa loro dal tribunale di Civitavecchia.
B.F.
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