Calolzio: in consiglio due documenti sulla carenza di medici di famiglia. Si punta alla 'Casa di Comunità'

Il sindaco di Calolzio “tornerà alla carica” per rivendicare presso l'ATS della Brianza la necessità di assegnare al territorio - ed in particolare alla frazione di Sala, sprovvista del servizio da tempo – un adeguato numero di medici di medicina generale e insisterà, ai tavoli preposti, per l'attivazione in paese di una “Casa di Comunità”, così come previsto dal Recovery Plan.
E' il mandato conferito all'unanimità dal consiglio comunale al primo cittadino Marco Ghezzi, accogliendo e riadattando - con emendamenti proposti dallo stesso borgomastro – un ordine del giorno sul tema presentato dalla compagine d'opposizione “Cambia Calolzio”.
Per entrambi gli impegni, è stato evidenziato, l'adesione al testo proposto dalla minoranza, rappresenta di fatto per l'amministrazione una ulteriore sottolineatura di esigenze già portate all'attenzione dell'Agenzia di Tutela della Salute ed in particolare, per quanto attiene il primo punto, al dottor Valter Valsecchi, responsabile della medicina territoriale, ben conscio della situazione venutasi a creare nel capoluogo della Val San Martino dove, nel tempo non si è riusciti a rimpiazzare tutti i professionisti arrivati al traguardo della pensione, in un contesto di ormai cronica carenza di medici di base a livello nazionale.
Proprio questo, tra l'altro, il tema di una seconda mozione trattata ieri sera in assise a Calolzio. Il gruppo consigliare Lega Lombarda per Salvini Premier ha portato infatti in discussione un testo, sostenuto poi solo dalla maggioranza nella sua interezza, attraverso il quale si è chiesto al sindaco di farsi portavoce presso il Ministero della Salute di una serie di istanze: incrementare i finanziamenti per le borse di studio, riportandole almeno alla quota prevista per il triennio 2019/2022; anticipare la fine del corso di formazione 2018/2021 – previsto attualmente a marzo 2022 – pur mantenendo invariato il monte ore curriculare così da avere a disposizione i 379 tirocinanti come effettivi; rivedere l'accordo collettivo nazionale in funzione di una premialità, quale a titolo esemplificativo l'assistenza di studio per i MMG sia in forma singola sia in forma associata, in rete e in cooperativa, per i MMG che decidono di aumentare il massimale assistiti; incentivare il lavoro in equipe con professionisti come, a titolo esemplificativo, infermieri, psicologi, assistenti sociali e prevedere forme di sostegno all'utilizzo di strumenti quali la telemedicina; aumentare la quota di assistiti per i medici in formazione al terzo anno da 650 a 1.000 mantenendo la borsa di formazione; semplificare l'accesso agli ambiti carenti di medici già in possesso di specializzazione/soprannumerari che volessero intraprendere la carriera MMG; valutare una rimodulazione degli accessi alla facoltà di medicina tale da soddisfare le esigenze derivanti alle attuali carenze.
Illustrato dal consigliere Daniele Butti che, quale coordinatore provinciale della Lega chiederà ora che la mozione venga discussa anche in tutti gli altri comuni in cui il movimento è rappresentato, il documento muove, a livello politico, dalle preoccupazioni già espresse anche in Consiglio Regionale. Astenuti i tre rappresentanti di “Cittadini Uniti” (dopo l'intervento di Sonia Mazzoleni, citando tra l'altro nuovamente l'ormai celebre uscita di Giancarlo Giorgetti sull'inutilità dei medici di famiglia), contrari i due di “Cambia Calolzio”.
Passando alla “Casa di Comunità” - immaginata non come un mero ambulatorio ma come un luogo integrato di accesso ai servizi sanitari e sociali – l'obiettivo dell'amministrazione risulta chiaro: ottenerla. Sul dove realizzarla, Diego Colosimo e Daniele Vanoli nella versione originale del loro ordine del giorno parlavano dell'ex scuola di Rossino o dell'ex materna di Sala. Più “cauta” la maggioranza che, anche per voce di Fabio Mastroberardino,  vicepresidente dell'Ambito di Lecco, ha suggerito di focalizzarsi sul progetto più che sul luogo. Lo stesso sindaco, citando l'ex ASL quale eventuale immobile da destinarsi a tale scopo, ha ribadito la necessità di aggiudicarsi prima la “titolarità” della sede, valutando il bacino di riferimento essendo prevista una “Casa di Comunità” ogni 50.000 abitanti.
Tornando infine ai medici di base, per i due ambiti ancora vacanti in Calolzio, il bando – ha annunciato l'assessore Tina Balossi – verrà pubblicato nelle prossime settimane. Con la speranza di trovare almeno un altro effettivo.
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