Bellano: all'alpe faccia a faccia tra l'allevatrice e una trentina di cinghiali. Timore per sè, le mucche e il destino del pascolo
Nuove scorribande di cinghiali a Camaggiore di Bellano. A segnalarle è Pia Gusmeroli, l'allevatrice che ha in gestione l’alpeggio. “Da diverse notti una scrofa con una decina di piccoli appena fa buio arriva sotto la casera. I cani che sono con me e mi aiutano ad accudire il bestiame hanno paura e abbaiano ma non intimoriscono i selvatici. Sono costretta a tenerli al chiuso altrimenti non riesco a riposare” racconta la donna.
“Ieri pomeriggio sono salita ai pascoli più in alto per controllare la mandria e mi sono trovata di fronte un esemplare di cinghiale maschio adulto, con zanne lunghe almeno 5 centimetri e del peso di oltre 150 chili: ho avuto molta paura. Poco distante da lui c’era una femmina che più volte mi è venuta incontro e sono scappata, lasciando le vacche a loro stesse, senza poterle accudire. Scendendo mi sono imbattuta in una trentina di cinghiali di diverse grandezze: ho iniziato a correre ancor più velocemente verso casa”.
“Ovviamente con i cinghiali che rivoltano tutto il pascolo, l’erba per le vacche è molto diminuita e gli escrementi che lasciano "gli ospiti" impediscono al bestiame di poter mangiare. Inoltre ho portato a Piantedo, sede della nostra azienda agricola, due vacche vicine al termine per il parto: avevo timore di eventuali aggressioni ai danni dei piccoli qualora vengano al mondo di notte".
“Si, ho fatto le segnalazioni. Anche lo scorso anno c’è stata la perizia dei tecnici ma abbiamo ricevuto solo il 20% di risarcimento dei danni subiti. Il pascolo è rovinato quindi l’anno prossimo avremo meno erba per le vacche. Tra pochi giorni noi torniamo in Valtellina e qui resterà tutto libero per questi animali selvatici. Quando in primavera torneremo, ci sarà ancora da pascolare per la nostra mandria?”.
Moira Acquistapace