Galbiate: concluso il restauro della Chiesa al Carribbio, 'inaugurata' con una S. Messa

È tornata al suo antico splendore, ritrovando la preziosità che la contraddistingue da circa quattro secoli, la Chiesa di Santa Maria Bambina al Carribbio, rione poco distante dal centro di Galbiate, sottoposta a un significativo intervento di restauro conservativo grazie a un finanziamento del GAL Quattro Parchi - Lecco Brianza e "inaugurata" nella serata di ieri con una Messa in occasione della ricorrenza di Santa Maria Nascente, che storicamente rappresenta un momento di grande festa per la comunità.

Costruito, secondo le ricerche di Giuseppe Panzeri, nel 1620, su iniziativa dell'allora parroco Giovanni Battista Longhi e secondo le dimensioni della Santa Casa di Loreto, l'edificio ha sempre costituito per la popolazione locale un importante luogo di devozione, oltre che una meta di pellegrinaggi di singole persone provenienti da altri paesi per chiedere la guarigione da disturbi e malattie della pelle: all'interno, in una vetrina dietro all'altare, ospita una scultura in legno della Madonna Nera, analoga a quella venerata nel santuario marchigiano, mentre in una nicchia laterale è collocata una statua in cera di Maria Bambina, oggetto di un culto domestico tradizionale.

Le operazioni di restauro hanno riguardato, nel dettaglio, tutte le superfici interne, particolarmente deteriorate, e quelle esterne, con l'intero prospetto valorizzato con la colorazione originaria della facciata principale, in accordo con la Soprintendenza; grazie a un intervento specifico, poi, è stato possibile far riemergere il pregio storico e artistico della piccola campana a completamento della struttura, un "gioiellino" risalente al XVIII secolo che in passato con i suoi rintocchi richiamava i fedeli da tutto il territorio. Sistemato, infine, il manto di copertura, danneggiato da due cedimenti di cui il più importante era visibile in corrispondenza della zona del presbiterio, causato dalla rottura di un travetto nei pressi dell'appoggio sulla trave di colmo.

"Da secoli questa chiesa è un luogo di profonda devozione mariana, fortemente radicato nel territorio e ricco di memoria" ha commentato il parroco di Galbiate don Erasmo Rebecchi al termine del Rosario che mercoledì sera ha preceduto la Messa inaugurale, celebrata nel prato esterno da Monsignor Maurizio Rolla. "I galbiatesi sono molto legati a questo luogo, in tantissimi hanno pregato qui, e il restauro ha consentito a tutti noi di riscoprirne la preziosità".

Anche il Vicario episcopale, durante l'omelia, ha poi espresso la sua personale soddisfazione per gli interventi svolti, affermando di aver voluto fortemente partecipare alla celebrazione "per condividere e rafforzare l'ecclesialità", invitando a "rinnovare un impegno e una responsabilità che non possono restare immutati nel tempo". "La Chiesa è colpita da tante difficoltà, spesso fa fatica a coinvolgere i fedeli, specie i più giovani, e a tenere tutto "in piedi" per la generazione che verrà dopo di noi" ha riflettuto Monsignor Maurizio Rolla.

"Proprio oggi l'Arcivescovo di Milano Mario Delpini, presentando la Proposta pastorale per l'anno 2021-22, ha invitato a costruire una Chiesa "unita, libera e lieta", cosa che mi auguro possa accadere anche qui. Quello che stiamo vivendo è un tempo critico anche per i discepoli del Signore, ma dobbiamo e possiamo affrontarlo: insieme si può fare tanto, è la grandezza della sinodalità, dello "stare dentro" insieme, come adesso in questo luogo [...]". "E allora, quando passerete da qui, non abbiate paura a rivolgere un pensiero di preghiera per i vostri cari, per ciò che ogni giorno ci mette a dura prova, per gli anni che scorrono e per le fatiche quotidiane" ha concluso.