Olginate: Caritas, segreteria e archivio, ecco il progetto per la casa parrocchiale

Non più la "casa del prete", ma la "casa della comunità", aperta a tutti anche come luogo di incontro, ascolto e dialogo, dove accogliere le persone e ritrovarsi per organizzare insieme le varie attività. È un progetto importante - e inedito per il territorio - quello pensato per la casa parrocchiale in via don Gnocchi a Olginate, rimasta disabitata dopo il "ritiro", nel 2018, di don Eugenio Folcio e la scelta del suo successore don Matteo Gignoli di prendere residenza a Garlate, geograficamente al centro della Comunità Pastorale in fase di costituzione con Olginate e Pescate.


La casa parrocchiale e, nel riquadro, don Matteo Gignoli

L'idea, infatti, è quella di creare quattro diversi spazi, tra cui due ampi appartamenti indipendenti nelle utenze, nell'accesso e nella fruizione: al piano interrato troverà posto il Centro Amico della Caritas, attualmente nei piccoli ambienti "periferici" di via Cantù, per il deposito e la distribuzione di viveri e indumenti alle persone più bisognose, oltre che per l'apertura di uno sportello di ascolto; in quello rialzato, invece, i locali saranno predisposti per ospitare l'archivio parrocchiale, una sala riunioni e la segreteria, che con il tempo potrebbe diventare un punto di riferimento anche per i fedeli di Garlate e Pescate, nell'ottica di un lavoro in rete già sperimentato negli ultimi tre anni.


Alcune immagini del progetto

"La priorità sarà data proprio a questi lavori, mentre in seguito si penserà alle opere per i due appartamenti (uno dei quali "diviso" tra il piano rialzato e quello superiore, ndr.), meno urgenti dato che sia io che don Andrea e don Enrico siamo già ben sistemati nelle nostre rispettive case nei tre paesi" ha spiegato il Prevosto don Matteo Gignoli. "In ogni caso entrambi saranno utilizzati per finalità pastorali: nel caso in cui si decidesse di trasferirvi due preti residenti si potrebbe pensare di destinare ad altro i loro attuali appartamenti, ma di questo parleremo a tempo debito. L'obiettivo del progetto, comunque, è quello di fare della casa un luogo aperto a tutti, non più esclusivo del prete, in cui le varie componenti della comunità possano ritrovarsi per accogliere, organizzarsi e mettersi a disposizione degli altri".




Ancora tutti da valutare i costi degli interventi, a cui potrebbe contribuire anche l'eredità del defunto Antonio Riva, che nei mesi scorsi ha donato alla Parrocchia 25.000 euro (una parte è già stata accantonata per i lavori di realizzazione del nuovo campo in sintetico dell'Oratorio San Giuseppe): da non escludere nemmeno la partecipazione a qualche bando, una volta che saranno completati i preventivi con la quantificazione di tutte le opere, comprese quelle per gli impianti elettrici e di riscaldamento, che dovranno anche essere sistemati in modo tale da garantire l'indipendenza di ciascuno dei due appartamenti.
Maggiori dettagli saranno dunque forniti nei prossimi mesi, per consegnare al più presto la "nuova" casa alla comunità olginatese.
B.P.
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