Introbio: nel ricordo di Margherita, portachiavi per la ricerca contro la sindrome di Rett
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La piccola Margherita
Una sindrome subdola e difficile da diagnosticare, che colpisce solo le femmine limitando il loro sviluppo cognitivo e motorio: tra le bimbe finite "nelle sue grinfie", appunto, anche la piccola valsassinese, il cui calvario era iniziato improvvisamente a soli 14 mesi di vita, arrivando al punto di non poter più camminare, parlare nè muovere le mani, e di doversi nutrire attraverso un sondino naso-gastrico.
A raccontare la sua storia e le sue difficoltà quotidiane era stata la mamma Giuditta Mascheri, a sua volta attivamente impegnata con l'associazione Pro RETT - fondata nel 2004 proprio da genitori di bambine e ragazze malate - in una coraggiosa battaglia a favore della ricerca, portata avanti anche grazie a un accordo siglato nel 2011 con l'Istituto San Raffaele di Milano per la costituzione di un laboratorio scientifico dedicato esclusivamente alla causa. Battaglia a cui ora potranno dare un ulteriore contributo tutti coloro che decideranno di sposare l'iniziativa di Ilaria Grassani, al lavoro per evadere i tantissimi ordini di portachiavi già andati "sold out" per due volte.
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