In viaggio a tempo indeterminato/195: gli 'antenati' di Biagio

Il nostro Biagio ormai è quasi pronto e nel mese passato tra le nostre mani si è trasformato.
Diciamo che ora è decisamente più colorato, decisamente più riconoscibile, decisamente meno sobrio.
La sua anima però rimane la stessa anche perché, prima di noi, Biagio ne ha già fatta parecchia di strada.
Nato nel 1995, è il pronipote della celebre Vespa e il nipote cresciuto dell'Ape.
Nel suo marchio si racchiude un po' la storia di un'Italia che non c'è più.
Quell'Italia del dopoguerra che cercava di ricostruire dopo anni di distruzione.
La Piaggio è una di quelle aziende che hanno lasciato il segno nella storia del nostro Paese.
E così noi siamo andati un po' a scavare e a cercare gli antenati di Biagio perché, diciamocelo, questo mini minivan non è che sia un mezzo poi tanto comune.

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È venuto fuori che la casa costruttrice di Biagio esiste dal 1882.
In origine era una segheria di legname fondata dal cavaliere Enrico Piaggio in Liguria, a Sestri Ponente.
Dal legname a Biagio, però, se ne è fatta di strada.
Gli arredamenti per navi e treni, la costruzione di motoscafi antisommergibili durante la Prima Guerra mondiale e di aerei durante la Seconda.
Con la fine del secondo conflitto mondiale, l'azienda sposta il suo focus su mezzi diversi e più "pacifici".
Nasce così la prima Vespa, il simbolo di tutta l'azienda. Il mezzo che l'ha resa famosa in tutto il mondo.
Il nome viene scelto da Enrico Piaggio che vedendo il prototipo del nuovo mezzo esclama: “sembra una vespa! Ha la parte centrale molto ampia, la vita stretta e il motore ronza proprio come l'insetto!"
Il nuovo scooter viene presentato nel 1946 e le reazioni della stampa sono discordanti: per qualcuno è un “trabiccolo” con scarse capacità di potenza e di affidabilità, per altri é un mezzo di trasporto innovativo con elementi di genialità ingegneristica.
Qualcuno ci aveva decisamente azzeccato!



Nel 1948 poi arriva l'Ape.
Noi abbiamo una passione particolare per questa motoretta a tre ruote.
Sarà perché ne abbiamo viste, odiate e amate a centinaia nei nostri viaggi.
Finalmente sappiamo a chi dare la colpa/merito per tutti quei tuk tuk che affollano il mondo e la nostra amata Asia in particolare.
Sarà anche per quello che con Biagio è stato amore a prima vista. Abbiamo rivisto in lui un po' di quell'esotico che ci affascina.
L'Ape, come la Vespa, è entrata nella cultura italiana. Con quelle tre ruote è diventata un mezzo di trasporto utile per spostare merci anche in strade strette.
"I miei nonni la usavano per andare a vendere merci ai mercati." Ci racconta Emanuele, grande esperto e conoscitore del mondo Piaggio. "Mia nonna si sedeva nel cassone dietro con la merce e mio nonno guidava. Ogni volta che la polizia li fermava per un controllo lei si nascondeva...Dopo qualche anno, però, le forze dell'ordine ormai lo conoscevano e alla fine ci ridevano su.
L'Ape per i miei nonni, e per molte famiglie di quell'epoca, è stato il mezzo della ripartenza economica!"



Biagino, insomma, ha degli antenati illustri.
E lui, in confronto, è anche molto più grande dei suoi predecessori dato che siamo riusciti addirittura a farci stare un bel letto comodo!
Siamo davvero felici di aver scelto questo mezzo che sarà lento e acciaccato ma porta con sé un pezzo della nostra storia.
Si deve partire sempre dal passato per costruire il futuro.
Angela e Paolo
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