Calolzio: aumentato il budget per la scuola. I nuovi nati crollano e aumentano i disabili

In primo piano il sindaco Marco Ghezzi
Calolzio continua a investire sulle scuole. Il piano per il diritto allo studio che verrà portato tra pochi giorni all'attenzione del consiglio comunale prevede per il 2021/2022 un impegno di spesa complessivo “record” di ben 880.000 euro, contro i 750.000 euro raggiunti nel 2019/2020, l'ultimo anno programmato prima dell'avvento della pandemia e degli stravolgimenti ad essa collegati.
Un budget che, come ha puntualizzato quest'oggi il sindaco Marco Ghezzi, difficilmente potrà essere riconfermato per il futuro, inglobando infatti contributi “una tantum” erogati dagli enti superiori – Stato e Regione -  proprio nell'ambito della gestione dell'emergenza covid. Una cifra poi che ricomprende anche ben 237.702 di contributo comunale finalizzato al sostegno al diritto all'istruzione di bambini e ragazzi disabili o “fragili” e dunque un capitolo di spesa legato all'assistenza socio-psico-pedagogica “sconfinante” o quasi nel campo dei servizi sociali che, costo a parte, rappresenta in sé per l'amministrazione una “preoccupazione”. Numeri alla mano, sono fatti aumentati nel tempo, gli alunni BES – con bisogni educativi speciali - iscritti all'Istituto Comprensivo (non solo dunque nei plessi calolziesi ma anche a Erve, Carenno, Monte Marenzo e Vercurago). Da 225 nel 2019/2020 sono diventati 294, su una popolazione scolastica di poco superiore alle 1.500 unità. Solo a Calolzio gli studenti con disabilità certificata sono passati da 42 a 50 nell'arco di un anno, su un totale di 85 a livello di IC.
Il tutto in un cornice d'insieme caratterizzata dalla denatalità -  in paese nel 2020 sono nati soli 87 bambini, con una “perdita” media di 20 cicogne l'anno, già a settembre la primaria perderà complessivamente 19 iscritti – e da problematiche strutturali che hanno portato la Giunta Ghezzi, nei primi tre anni di mandato, a “investire gran parte dei fondi a disposizione nella scuola, con un impegno – economico e umano – quantificato in circa il 70% delle nostre risorse” ha sottolineato il sindaco, ricapitolando gli interventi realizzati nella prima metà del quinquennio amministrativo.
Due le “chiusure forzate” -  Rossino e la materna di Sala – con una serie di spese correlate, con l'avvento del covid che ha comportato poi investimenti importati per ridefinire gli spazi in tutti i plessi e la sostituzione in alcuni casi degli arredi. A Foppenico è stato rimosso l'eternit dalle coperture di tutte e tre le palazzine, al Pascolo si sta portando avanti analoga operazione con predisposizione anche dell'impianto fotovoltaico, tema sul quale si è potenziato l'esistente anche a Sala in quanto non particolarmente prestante. Sempre a Sala, con “l'albero della vita” si è completata, già da tempo la separazione dei due ordini di scuola riuniti sotto lo stesso tempo mentre l'ampliamento dell'immobile procede un po' più a rilento ma sarà terminato entro fine marzo (altrimenti scatteranno le penali per l'impresa, penalizzata, incolpevolmente, da un luglio piovoso e da problemi di approvvigionamento delle materie prime comuni nel campo dell'edilizia in epoca pandemica). Sarà presentato a breve ai genitori, infine, il progetto messo a punto, come è noto, per ammodernare anche gli spazi di Foppenico, per una scuola eco-sostenibile.
24, proseguendo con la lista della spesa, ad oggi i purificatori d'aria comprati dall'amministrazione e installati presso le scuole dell'infanzia e le mense scolastiche, mentre sono in fase di montaggio i rilevatori di temperatura acquistati direttamente dall'Istituto Comprensivo. Sarà – a emergenza covid finita – la scuola secondaria di primo grado, poi, a ospitare il laboratorio linguistico finanziato dal Comune, come da decisione della dirigenza. A tale scopo il piano per il diritto allo studio ha riconfermato le risorse già previste nel precedente documento di cui quello che andrà in approvazione è di fatto una “copia” ma con pochi tagli e diverse aggiunte. Tra queste ultime i 30.000 spalmati su tre anni per l'avvio della sperimentazione Montessoriana a Lorentino; 27.000 euro per co-finanziare il doposcuola in collaborazione con le parrocchie per tutti i plessi della primaria e della secondaria e 30.000 euro per l'acquisto di strumenti per la didattica a distanza (a tal proposito tutti i plessi, tranne Lorentino, sono ora dotati di fibra e tutte le classi dovrebbe aver la LIM, incluse le aule del Pascolo da dove le lavagne multimediali erano state sottratte, in quanto recuperate e in fase di dissequestro).
Le fotocopie anche quest'anno le paga il Comune: 4.000 euro la cifra messa “a bilancio” per evitare di far portare risme da casa alle famiglie. E ancora sarà riproposto il teatro per i piccoli alunni della scuola dell''infanzia (con il costo lievitato a 6.000 euro per ragioni legate alle suddivisioni delle sezioni per il covid), torna il concorso Calolziocorte a colori-Premio Lisa Amicarella e una giornata sarà dedicata alla sensibilizzazione sull'uso del sacco rosso (che sarà introdotto in Val San Martino dal primo gennaio). Menzione speciale per il “Progetto stupefatto” (sul tema della droga) voluto dall'assessore Tina Balossi e per il progetto che mira a studiare la toponomastica cittadina ideato dal consigliere Pamela Maggi.
Da ultimo un accenno al Centro Prima Infanzia e al Piedibus. Il primo sarà riaperto quando la normativa lo permetterà; la reintroduzione del secondo – ha sostenuto Ghezzi – dipenderà dalla scuola e dal numero di volontari a disposizione. Da qui l'invito a chi a tempo e voglia di mettersi a disposizione per i più piccoli.
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