Galbiate: il 1° campo di luppolo della zona dà i suoi frutti. Saranno 20mila litri di birra
Tempo di raccolto nel primo campo di luppolo della Provincia di Lecco. Si trova a Galbiate ed è stato avviato nel 2018, su idea di Alessio Dossi (allora assessore della Giunta Brivio bis) e Marco Corti. Oggi conta circa 500 piante.
Dal punto di vista della struttura, il luppolo è un rampicante, dall'aspetto piuttosto imponente: raggiunge i 7 metri di altezza, crescendo anche di 10-15 centimetri al giorno. Ogni anno la parte aerea viene tagliata al piede per essere poi lavorata a Modena, dove appositi macchinari separano i coni dalle “pignette verdi” ovvero i fiori del luppolo. Solo quelli femminili vengono usati per la produzione della birra. Il “prodotto” della lavorazione viene essiccato, assumendo l'aspetto del pellet per le stufe. Si conserva sottovuoto in cella frigorifera, prima di finire nella mani dei mastri birrai.
Con le 500 piante di luppolo made in Galbiate verranno prodotti circa 20 mila litri di birra.
Non resta che attendere per degustarla!
"Abbiamo deciso di buttarci nel luppolo perché non lo faceva nessuno: noi già vendevamo birre artigianali da tempo e i birrai ci dicevano che in zona nessuno coltivava la materia prima, così, avendo la passione per l'agricoltura, abbiamo deciso di buttarci in questa avventura" spiega Dossi.
Dal punto di vista della struttura, il luppolo è un rampicante, dall'aspetto piuttosto imponente: raggiunge i 7 metri di altezza, crescendo anche di 10-15 centimetri al giorno. Ogni anno la parte aerea viene tagliata al piede per essere poi lavorata a Modena, dove appositi macchinari separano i coni dalle “pignette verdi” ovvero i fiori del luppolo. Solo quelli femminili vengono usati per la produzione della birra. Il “prodotto” della lavorazione viene essiccato, assumendo l'aspetto del pellet per le stufe. Si conserva sottovuoto in cella frigorifera, prima di finire nella mani dei mastri birrai.
Con le 500 piante di luppolo made in Galbiate verranno prodotti circa 20 mila litri di birra.
Non resta che attendere per degustarla!
A.G.