Lecco: i no Green pass di nuovo in piazza, sul palco una insegnante 'cacciata' da scuola
Dopo una settimana di stop - coincisa con la partecipazione anche dei dissidenti lecchesi alla manifestazione del 28 agosto a Milano, scelta che ha generato qualche malumore interno al "movimento" - il popolo dei no Green pass è tornato a riunirsi in pizza Cermenati nel suo quinto sabato di protesta in città.
La denuncia non ha sortito però alcun effetto dal momento che la dirigente si trova al suo posto (viva e vegeta) e l’insegnante sospesa dalle sue mansioni.
Ma Negri ha rassicurato tutti: “Continueremo a resistere”.
Le parole d’ordine del centinaio di persone riunite sempre le stesse: oltre ovviamente a “no al green pass”, “no ai cittadini di serie B”, “uniti si vince” e “giù le mani dai bambini”.
Ma i momenti più salienti della manifestazione sono stati rappresentati dagli interventi che sono seguiti. Il primo quello di una avvocata, che ha argomentato la presunta illegittimità del certificato verde: “Esso è stato adottato con decreto legge, che può essere usato solo nei casi di necessità e urgenza, ma questa emergenza sanitaria dura da oltre un anno e mezzo, quindi l’eccezionalità si è fatta normalità”.
A seguire è stata tirata in ballo la Costituzione “che prevede che tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge e non possano essere discriminati per il mancato possesso del pass, che è una condizione personale”. Dopo aver paventato la violazione degli articoli 13 e 16, l’avvocato ha concluso sostenendo che quello in corso è “un esperimento sociale” per spingere i cittadini ad adeguarsi ad un presunto disegno puntando “sulla paura e sulla consuetudine”. Prima di lasciare la parola la professionista ha espresso il suo biasimo verso quei pronto soccorsi che non accetterebbero persone prive di green pass e verso i medici che si rifiuterebbero di curare le persone non vaccinate. In nessun caso ha specificato a quali strutture si fa riferimento. In chiusura l’immancabile citazione di Primo Levi.
La denuncia non ha sortito però alcun effetto dal momento che la dirigente si trova al suo posto (viva e vegeta) e l’insegnante sospesa dalle sue mansioni.
Ma Negri ha rassicurato tutti: “Continueremo a resistere”.
M.V.