Calolzio: il 'castello del Lavello' e Ferlinda nel racconto breve di Loredana Valsecchi

Di tracce, oggi, ne restano pochissime. Di fatto sono "invisibili", ben nascoste come sono nel complesso architettonico attuale, eppure è tutto vero, anche se in pochissimi sembrano esserne a conoscenza: nello stesso luogo dove attualmente sorge il monastero del Lavello, sul lungofiume nell'omonima località calolziese, fino al 1373 si ergeva un castello, presumibilmente un posto di guardia, più che una dimora signorile, raso al suolo insieme ad altri edifici da Bernabò Visconti di Bergamo in segno di vendetta per l'uccisione del figlio, dopo qualcosa come 400 anni di storia.

Loredana Valsecchi

Quasi un millennio dopo l'imponente struttura, che all'epoca aveva senz'altro una notevole importanza sul territorio, è stata d'ispirazione per un racconto breve che sarà messo "in mostra" nell'ambito della tradizionale festa del Lavello in programma dal 5 al 15 settembre, insieme ad alcune illustrazioni realizzate nella stessa cornice. A firmarlo è stata la calolziese Loredana Valsecchi, grande appassionata di storia locale non nuova a iniziative di questo tipo, che in un "gioco" tra passato e presente, tra realtà e fantasia, ha dato vita e voce a Ferlinda, moglie dell'ultimo conte di Lecco Attone, immaginando il suo incontro con due ciclisti del nostro tempo.

Una ricostruzione di Ferlinda "in carne e ossa" a cura della stessa autrice

La vicenda si svolge dunque al Lavello tra il monastero, l'osteria e lo stesso castello, come avranno modo di scoprire i più curiosi che, dai prossimi giorni, decideranno di immergersi nella breve lettura.
"Pare che le testimonianze "concrete" della sua presenza siano solo due: un pezzetto di muro nella sala a volta del monastero e due rinforzi "inclinati" visibili lungo una facciata, che probabilmente costituivano la base della struttura" ci ha spiegato Loredana Valsecchi, impegnata nell'allestimento dei pannelli, già dunque visibili, con il suo racconto insieme ai componenti del Circolo culturale "Il Lavello", che hanno preparato alcune "Pagine di storia" per raccontare, anche attraverso le immagini, le vicende dell'antico sito. "Già in passato, sempre in occasione della festa di settembre, avevo proposto alcune iniziative sul tema, dai laboratori per bambini con Attone, Ferlinda e i cavalieri a una piccola rievocazione in abiti medievali nel 2014, quando cadevano i 1000 anni dalla prima citazione scritta del castello. Per questa occasione, essendoci ancora alcune restrizioni per la pandemia, ho pensato di offrire la possibilità di fare un "tuffo nel passato" attraverso le parole e la fantasia, immaginando i due conti in carne e ossa nel 2021. Spero che possa piacere, e soprattutto che possa aiutare a far conoscere una storia di cui nessuno, qui, sembra essere al corrente".
Il racconto - dal titolo "Una notte ho incontrato Ferlinda" - sarà esposto sotto i portici del Lavello insieme agli altri pannelli che il Circolo culturale ha preparato per mettere "a fuoco" vicende e personaggi di quegli anni, tra il periodo dei conti Attonidi e il successivo passaggio ai Vescovi di Bergamo, fino appunto alla distruzione del castello avvenuta, secondo le testimonianze a disposizione, nel 1373. La "doppia" mostra sarà visitabile, come accennato, nell'ambito della tradizionale festa della Parrocchia di Foppenico (QUI IL PROGRAMMA).
B.P.
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