Monte M.: Fabrizio 'in viaggio' alla scoperta dei luoghi manzoniani. Il suo racconto

""Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno...". Tutti i cittadini lecchesi o dei paesi limitrofi conoscono o hanno sentito questi versi, e magari sanno anche che sono stati scritti da Alessandro Manzoni e che si leggono all'interno dei Promessi Sposi. Tutti passano con la macchina ogni giorno lungo i percorsi manzoniani: Pescarenico, Ponte Azzone Visconti... ma quanti possono dire di averli veramente attraversati?".
Inizia così il racconto del "viaggio" di
Fabrizio Fontana, giovane di Monte Marenzo, nonchè "testimonial" di UILDM e Telethon, che ha deciso di trascorrere le sue vacanze estive andando alla scoperta dei luoghi - così vicini a casa - che hanno fatto da sfondo alle vicende del celeberrimo romanzo di Renzo e Lucia, lasciandosi accompagnare dall'edizione ridotta, pensata per i ragazzi e non solo, a cura della sua ex compaesana Tiziana Benedetti. Un'esperienza culturale intensa e arricchente, che Fabrizio ha voluto condividere anche con i nostri lettori invitando tutti a "non dare mai per scontato quello che ci circonda".
Riportiamo di seguito il racconto integrale del suo "viaggio manzoniano".



Nel mese di giugno, un giovedì, il mio caro zio Angelo arriva a casa mia con in mano un piccolo libriccino in edizione ridotta dei Promessi Sposi scritto da Tiziana Benedetti, ex compaesana, libro che porta con sé una gradevole sorpresa finale, ipotizzando che nel futuro dei perseguitati Renzo Tramaglino e Lucia Mondella ci sia stato il nostro sorridente paese (Monte Marenzo), come ultima e tranquilla dimora.




Cercando lumi dal professor Gian Luigi Daccò, uno dei più grandi manzonisti esistenti, direttore per diversi anni dei musei civici di Lecco, in particolare di casa Manzoni al Caleotto, tuttora promotore di importanti iniziative culturali, risponde così: "Potrebbe essere benissimo, oltre tutto Manzoni conosceva poco Bergamo, ma benissimo la Valle San Martino anche perchè il padre aveva il giuspatronato della Chiesa di Chiuso, immediatamente a ridosso della Valle e aveva studiato sia a Merate che a Lugano dai Padri Somaschi che avevano la loro casa Madre proprio a Somasca (Vercurago) a due passi da Monte Marenzo. E a Somasca portavano in gita o in pellegrinaggio i loro alunni; con ogni probabilità, quindi, Manzoni, anche se non proprio a Monte Marenzo, conosceva la zona abbastanza bene".



Lo zio mi dice che sarebbe molto bello condividere questo testo con più gente possibile così da divulgare il Manzoni. Io risposi che il mio gruppo giovani Uildm Lecco era l’ideale, visto che a giugno aveva iniziato il servizio civile volontario Celine. Il destino ha voluto che il giorno successivo il mio Amico assistente Roberto fosse di “turno” per il week-end. Appena entrato nella porta vede il piccolo libro e chiede delucidazioni: dopo averle ricevute decide di leggerlo durante la notte. Il mattino dopo un Roberto raggiante mi sorprende positivamente raccontandomi di essere stato "illuminato sulla via di Damasco" da questo splendido bigino, quindi decidiamo di fare alcune foto con questo libro e pubblicarle. Passano due settimane e dialogando con lo zio Angelo, vista la mia decisione di passare le vacanze agostane in valle San Martino, decidiamo di pianificare i percorsi Manzoniani. Contattiamo il fidato Roberto, molto felice e impaziente di iniziare questa splendida avventura.



Lunedì 2 agosto ci troviamo a casa mia alle 14.30 e in compagnia di Roberto, Angelo e l'obiettrice Celine partiamo per Lecco (Zona Olate) per visitare la casa di Lucia Mondella. Ci troviamo davanti ad un portone maestoso, antico, suoniamo ed appena aperto ci troviamo davanti ad un piccolo cortile con una casa che di primo acchito sembra diroccata, ma pensando al romanzo vedo molte affinità. E’ una abitazione molto fiabesca.
In quel momento vedo due signori sorridenti, Attilio Rho con la moglie Cesarina Gilardi, che accolgono i turisti interessati alla casa, residenti in una abitazione limitrofa, sorpresi di vedere Angelo proprio in quel frangente dato che stavano leggendo un articolo a lui dedicato per l’iniziativa "Quanto pesa una balla di paglia di frumento?". Coincidenze o giochi del destino…? Dopo qualche chiacchiera in allegria e qualche foto salutiamo e ci dirigiamo verso una nuova tappa.


Dopo qualche metro raggiungiamo la chiesa di don Abbondio, una piccola chiesina assolata, molto bella con porte antiche che portano incisioni dedicate alle parole di Alessandro Manzoni. Qualche bella foto e poi via verso Ponte Azzone Visconti, sempre suggestivo e catartico.
Dopo questa prima bellissima parte del tour ci godiamo un meritato gelato nel centro di Lecco e facciamo ritorno dandoci appuntamento al giorno successivo.
Purtroppo il tempo non è dello stesso avviso. Dopo due giorni di pioggia intensa giovedì 5 agosto ci troviamo a casa mia alle 14.30 e in compagnia di Roberto e Angelo partiamo per Pescarenico, facendo prima tappa al Convento di Pescarenico e alla cappella dei Morti di peste per arrivare in prossimità di Piazza Era.
Dopo aver parcheggiato ci avviamo per i suggestivi vicoli stile Venezia, piccoli balconi, negozietti e case colorate. Davvero poetico. Foto di rito con una Lucia (barca) e filmati al paesaggio. Ci dirigiamo in un bar dove facciamo un piccolo aperitivo in compagnia di due parenti della nostra scrittrice Tiziana; piacevoli momenti con un sole che riflettendosi sull'acqua dà una gradita temperatura e una suggestione estiva.


A pochi passi si trova l’Addio ai monti, dove si presume siano partiti Renzo e Lucia tramite lago, verso la bergamasca, lasciandosi alle loro spalle tutte le vicissitudini capitategli, per giungere poi finalmente alle tanto agognate nozze. Fatti narrati ovviamente nei Promessi Sposi. Qui si trova un enorme sasso con incisa questa scritta: "Addio, monti sorgenti dall’acque ed elevati al cielo, cime inuguali…", frase meravigliosa che non lascia niente al caso.



La seconda gradevole parte del tour era terminata, pensavo, ma una lieta appendice mi attendeva una volta finito… Giunto a casa aprendo il pc mi abbatto in un messaggio del mio amico di Facebook Marco Capelli, fotografo di Garlate. Per allietare la moglie malata di Sla le fotografa i paesaggi più suggestivi per poi mostrarglieli. Per puro caso, immortalando Pescarenico da Pescate, dopo aver fatto lo scatto, allargando l’immagine per verificare la bellezza della stessa, vede una presenza famigliare: la mia figura carrozzata e mi scrive proprio per verificare se la figura ritratta fosse la mia. Destino?



Martedì 10 agosto ci troviamo di nuovo a casa mia alle 14.30 e in compagnia di Roberto e Angelo partiamo per il Museo Manzoniano, presso Villa Manzoni, zona Caleotto, non prima di aver far fatto il Green pass. Passato e futuro si intrecciano e, come diceva un personaggio a me molto caro, chissà se è bene chissà se male…ai posteri l’ardua sentenza.
Giunti al museo dopo i controlli di rito entriamo nello studio del padre del Manzoni dove viene proiettato sulle pareti un sunto animato degli scritti di Alessandro e, per caso, uno degli ultimi frammenti è una nitida immagine di Pescarenico identica a quella scattata da Capelli.


Visitiamo con una guida le stanze del Manzoni dove ci sono moltissimi cimeli originali. Dalla culla, alla scrivania, ai primi scritti conservati perfettamente dalla famiglia Scola, foto di repertorio e molte cose preziose. Stanze con fumetti, libri, racconti, film, riassunti dei Promessi sposi con anche vestiti dei protagonisti e reperti usati nei film muti e a colori, molto espressivi gli attori.
La visita alle cantine e all’ossario del Manzoni padre ci portano verso la fine, nell'ultima stanza didattica per le scuole con pareti dipinte con la faccia del mitico scrittore, con frasi stilizzate e con il libro per i visitatori.



Tornati a Monte Marenzo non potevamo lasciarvi senza una foto di quella che a suo tempo è stata la filanda Barachetti, della quale abbiamo notizie storiche a partire dal 1700, ma che si ritiene fosse in funzione molto prima. A noi piace pensare sia quella che ha dato lavoro al nostro Renzo Travaglino.
In conclusione, possiamo affermare con certezza di aver visto e visitato i percorsi manzoniani davvero con gioia e con sempre vivo spirito di conoscenza. Come disse una volta Louis Paster: “Meravigliarsi di tutto è il primo passo della ragione verso la scoperta”.
Ed quello che abbiamo cercato di fare nel nostro piccolo. La ragione principale di vivere è la scoperta. Abbiamo visto luoghi meravigliosi, mistici luoghi per meditare, riflettere e pensare, abbiamo condiviso emozioni, risate, sempre alla ricerca dei luoghi scritti dal Manzoni e poi riassunti così bene da Tiziana. Siamo stati appagati, ma soprattutto arricchiti da questa bellissima esperienza.



Roberto Codrignani e Fabrizio Fontana ringraziano Angelo Gandolfi, amico e socio fondatore di UPper, per averci il sostegno nel portare a temine questa bella iniziativa culturale, nonchè Tiziana Benedetti, Angelo Fontana, Celine, ma soprattutto Alessandro Manzoni…

P.s. Non dare mai per scontato quello che ti circonda, apri gli occhi e vedrai più di quello che credi.
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