Rifugi: stagione estiva buona, ma numeri in calo. La montagna piace a giovani e stranieri

Appaiono positivi i dati di Assorifugi Lecco relativi alla stagione estiva, ormai verso la conclusione dopo mesi tutto sommato buoni ma lontani, quanto ad arrivi, dall'impennata dello scorso anno, quando la montagna, complice la pandemia, aveva conosciuto un vero e proprio "boom". Ora, infatti, si parla già di un -30% di presenze escursionistiche e di un -25% di pernottamenti, un calo "inevitabile" secondo la presidente dell'associazione di categoria Anna Bortoletto, gestore del rifugio Grassi ai piedi del Pizzo Tre Signori, che ha ricordato come tutte le strutture abbiano dovuto ancora fare i conti con le restrizioni anti Covid.


Anna Bortoletto

"Per mantenere il distanziamento i posti si sono ridotti parecchio" ha spiegato quest'ultima. "Nella maxi camera del nostro rifugio, per esempio, ad oggi possiamo ospitare solo 8 persone sulle 18 totali, e in generale possiamo mettere a disposizione meno della metà dei letti. Di contro, grazie all'obbligo di prenotazione, siamo in grado di organizzarci meglio e fornire un'esperienza migliore ad ogni escursionista. Le strutture della nostra zona sono datate ma ancora valide, la qualità dell'ospitalità e del cibo è buona. Poi la stagione estiva vera e propria per la Valsassina è piuttosto breve, mentre una parte consistente delle presenze si "spalma" nei fine settimana lungo tutto il corso dell'anno".


Il rifugio Grassi

C'è poi il capitolo Green Pass, obbligatorio nei rifugi per chi decide di mangiare o di svolgere attività all'interno, ma non per chi pernotta. Una richiesta "un po' strana" secondo Luca Gasperini del Marchett, che assicura però di non avere mai avuto problemi in tal senso perchè "la gente è sempre stata cordiale e rispettosa, e il nostro spirito resta quello dell'accoglienza".
"In Lombardia siamo abbastanza fortunati perchè la popolazione è già in gran parte vaccinata, chi non possiede il certificato lo dichiara tranquillamente e mangia all'esterno" aggiunge ancora Anna Bartoletto. "Confrontandomi anche con i colleghi, non abbiamo riscontrato nessun problema. Fortunatamente possiamo ospitare per la notte anche chi non ha il Green Pass, così da accontentare le famiglie magari un po' titubanti nel vaccinare i figli adolescenti".
Nel corso dell'estate l'affluenza è stata buona anche ai rifugi di proprietà della SEL, la Società escursionisti Lecchesi: l'Azzoni sul Resegone, il Sassi Castelli ai Piani di Artavaggio e il Rocca Locatelli ai Resinelli, oltre al già citato Grassi, che quest'anno festeggia il centenario e per l'occasione è stato sottoposto a lavori di ammodernamento riguardanti le stufe, i camini e alcuni infissi grazie ad un bando regionale, che a breve consentirà di intervenire anche sul sistema di fognatura.
"Ai Resinelli e ad Artavaggio l'affluenza è sempre importante perchè i due rifugi sono raggiungibili più facilmente, sono considerati di media montagna" sottolinea Mauro Colombo, presidente uscente della SEL. "Quest'anno sono arrivate tante famiglie ma anche gruppi di amici e giovani: qui il pernottamento è più agevole perchè queste due strutture hanno qualche comodità in più rispetto alle altre e sono accessibili a un pubblico più ampio".


Mauro Colombo

Da sottolineare anche l'incremento di turisti stranieri sulle nostre montagne, soprattutto in Erna e sul Resegone: oltre ai "classici" tedeschi, francesi e olandesi, non era infrequente trovare giapponesi, russi, bielorussi e persone provenienti dai Balcani, insieme a tanti giovani a testimonianza di un trend ormai costante da qualche anno.
"I ragazzi sono curiosi, aperti e disponibili a questa esperienza, che però conoscono poco, per cui a volte c'è un problema di sicurezza" riflette la presidente di Assorifugi. "Hanno bisogno di molta più assistenza, consigli sui sentieri, accompagnamento esperto. Solo il tempo e la frequentazione delle cime consentono di costruirsi un bagaglio di conoscenze riguardo al meteo, le condizioni dei vari tracciati e soprattutto la valutazione della propria resistenza fisica".


Il rifugio Marchett

Tornando ai dati finora disponibili, a detta degli intervistati il mese più positivo è stato senza dubbio agosto, con molti pernottamenti - anche brevi - di persone interessate "a guardare le stelle in quota" o anche semplicemente "a vivere una notte in montagna". "Ora ci auguriamo che il bel tempo possa proseguire fino a ottobre, così da "allungare" un po' la stagione" concludono. "Ricordiamo, infatti, che anche quest'anno siamo partiti in ritardo, a causa delle restrizioni legate al Covid. E ora vogliamo rifarci".
A.G.
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