UIL Lario: torna a scendere la cassa integrazione, scenario 'altalenante'

Netta diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione a luglio nelle province di Lecco e Como, a confronto tanto con lo stesso mese del 2020, quanto con il giugno scorso: è quanto emerge dal 7° rapporto UIL del Lario, da cui si rileva un chiaro miglioramento della situazione economica nei due territori in tutti i primi sette mesi dell'anno in corso, in cui, nel dettaglio, la cassa è scesa complessivamente, rispetto al 2020, del 49.5% a Lecco e del 30.3% sul ramo opposto del Lario.
Considerando lo stesso periodo a confronto con lo scorso anno, i dati relativi ai distretti principali confermano che il tessile continua ad essere in difficoltà (+15.2% di cassa nella nostra provincia, +23.7% nel comasco), mentre il metalmeccanico appare in ripresa (la richiesta di ore è calata rispettivamente del 61.9% e del 57.7%). Ancora nello stesso arco di tempo, nel lecchese si registra una diminuzione della cassa in tutti i settori, con un -51% nell'industria, -84.8% nell'edilizia, -32.7% nel commercio e -37.4% nell'artigianato, quest'ultimo ancora "in difficoltà", invece, nella provincia limitrofa (+179.8%). Il numero di lavoratori mediamente in cassa integrazione nei primi sette mesi del 2021 è di 16.692 a Como (-7.258 rispetto allo stesso periodo del 2020) e 7.783 a Lecco, ai quali vanno aggiunti quelli in FSBA e FSI.
"La situazione economica è altalenante" commenta Salvatore Monteduro, segretario generale della UIL Lario. "Dopo la forte richiesta di ore di cassa nel mese di giugno, che aveva fatto riemergere la preoccupazione per le ricadute occupazionali, la diminuzione di luglio infonde fiducia, ma resta alto il numero complessivo di lavoratori in cassa nelle due province, mediamente oltre 24.400 ai quali vanno aggiunti quelli coperti dagli altri ammortizzatori sociali. Inoltre, permangono le difficoltà del distretto tessile. I segnali di ripresa che si avvertono sul territorio lariano sono principalmente dovuti all'export e al ritorno dei visitatori, ma resta da verificare dopo il periodo estivo, quando ci sarà la riapertura di tutte le attività, la situazione dal punto di vista dell'emergenza pandemica e le eventuali ricadute sull'economia, in special modo sul settore turistico e del commercio in generale".
"In attesa che si verifichi e stabilizzi la ripresa - conclude Monteduro - è necessario continuare a garantire copertura e risorse finanziarie per gli ammortizzatori sociali e prolungare il divieto dei licenziamenti".

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