Gli impianti a fune della Valle... non 'tirano'! Numeri ridotti, servono investimenti e sci

I dati definitivi non ci sono ancora, ma il calo delle presenze pare evidente. In questa estate l'afflusso di turisti sulle nostre montagne è stato più ridotto del solito, e secondo il direttore di ITB - Imprese turistiche barziesi - Massimo Fossati la "colpa" è da ricondurre a tre motivazioni principali: il maltempo, il caso Mottarone e la preferenza del mare come destinazione di vacanza.

La funivia dei Piani d'Erna

Nel primo caso basta andare con la mente indietro di poche settimane per ricordare come il mese di luglio sia stato instabile e come la bella stagione sia di fatto decollata solo a partire dal 7 agosto, quando l'alta pressione ha iniziato a fare capolino anche nel lecchese, portando via i temporali e le perturbazioni. Per quanto riguarda invece la seconda questione, pare proprio che la paura abbia prevalso dopo la devastante tragedia della funivia del Mottarone, che ha spinto tante persone a rinunciare a prendere gli impianti a fune, raggiungendo le mete direttamente a piedi o in auto. "Il tam tam mediatico non ha aiutato" sostiene Fossati. "Purtroppo è successo quel che è successo, è stata una tragedia enorme ma dovuta a un errore umano, non certo alla sicurezza delle infrastrutture di questo tipo che secondo me è altissima ovunque: bisogna mettere le cose nel giusto ordine, c'è troppa paura ingiustificata".
A "pesare" sulla scelta delle destinazioni vacanziere, secondo il direttore della società che gestisce i quattro impianti a fune della provincia di Lecco, è stata anche la rinnovata possibilità di spostarsi con maggiore sicurezza e tranquillità in luoghi comunemente affollati, che ha visto molti tornare al mare, magari dopo aver "saltato" lo scorso anno: quale conseguenza, in Valle non si è registrato il tutto esaurito e il "boom" di richieste d'ospitalità come per la scorsa stagione.

Bobbio

"Ora in agosto per fortuna stiamo lavorando bene: non abbiamo avuto picchi di presenze ma un afflusso comunque costante e importante dal 7 al 24" prosegue Fossati. "Qualcosa stiamo recuperando, gli accessi registrati per i soli Piani di Bobbio sono stati 25mila, un numero incoraggiante nonostante i fattori sfavorevoli. La cabinovia resterà aperta tutti i giorni fino a fine mese e tutti i week-end a partire da settembre e fino a ottobre. Malgrado le difficoltà ITB non ha mai smesso di investire nel suo comprensorio: quest'anno è stato installato un impianto di tubing per bambini e una pista di biglie, oltre a molti tavoli e panchine per sostare. Volevamo fare di più, avevamo progetti più ampi tra cui quelli per nuovi scivoli e un laghetto per i più piccoli ma la burocrazia spesso rende le cose complicate: pian piano contiamo di fare tutto".

L'impianto di tubing per bambini e la pista di biglie

Nell'aria anche l'idea di proporre novità su Erna, Betulle e Artavaggio, impianti che però presentano un problema differente. "Noi abbiamo solo Bobbio di proprietà, mentre tutti gli altri sono in concessione temporanea con proroghe di sei mesi in sei mesi, di conseguenza per noi diventa difficile pensare di poter investire senza certezze di rinnovo" spiega ancora Fossati, sottolineando che ITB potrebbe diventare il soggetto privato "beneficiario" di una parte dei fondi richiesti dalla Comunità montana e dai Comuni della valle per permettere al comprensorio di continuare ad essere all'avanguardia, grazie a un patto territoriale stipulato con la Regione. A Barzio, per esempio, qualcosa si sta muovendo per la realizzazione di una nuova strada di accesso alla cabinovia e a un silos multipiano. "Noi non c'entriamo nulla direttamente con questi investimenti, frutto di scelte comunali che comunque condividiamo, perchè non possiamo rimanere ad una situazione turistica che è ferma agli anni '60" precisa Fossati. "Non entro nel merito del progetto, ma sono convinto che qualunque cosa venga fatta sia migliore di ciò che c'è adesso, perchè è fondamentale intervenire sulla viabilità per l'accesso agli impianti".
Grazie ai fondi citati, potrebbero inoltre essere previste anche la realizzazione di due seggiovie quadriposto ai Piani di Artavaggio e il rifacimento ex novo della funivia. "ITB è interessata ma bisogna andare per step: prima ci vuole una soluzione per la funivia e i relativi parcheggi, poi potrebbe avere senso pensare agli impianti. Non si può pretendere di fare le seggiovie senza prima rivedere quello che c'è a valle. Il progetto è importante e secondo me il futuro dello sci passa anche da qui, però bisogna creare una soluzione di continuità da valle a monte. A Barzio, se non erro, l'autosilos è il terzo passaggio da programmare, in primis è giusto sistemare la strada, poi pian piano pensare al resto".
"Di certo al momento c'è la volontà politica forte di dare finalmente una sterzata a quella che è l'offerta turistica" conclude Fossati. "Le altre valli stanno "correndo", stanno migliorando molto sul fronte turistico e anche noi dovremo pensare di unire le forze per farlo.
Capitolo sci? "La stagione invernale partirà sicuramente, forse già dal 1° dicembre: se arriveranno la neve e il freddo garantiremo l'apertura, siamo solo in attesa di concordare le regole per poter accogliere le persone. Dovremo farlo per forza altrimenti sarà la morte dello sci, non solo per noi ma per tutti".
Andrea Gianviti
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.