Garlate: Marco Radaelli è campione mondiale Juniores di BMX, è il primo titolo per l'Italia
Arriva da Garlate il primo titolo mondiale della storia "moderna" della BMX italiana, per la categoria Juniores. A regalarlo alla Nazionale azzurra nel pomeriggio di oggi, domenica 22 agosto, è stato Marco Radaelli, 18 anni, già campione europeo nelle categorie giovanili, protagonista di una serie di prove eccezionali sulla pista olandese del Centro olimpico di Papendal, culminate in una finale altrettanto straordinaria che lo ha visto conquistare il primo gradino del podio.
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Marco Radaelli (foto Federciclismo)
Velocità, tecnica, nervi saldi e determinazione da vendere. Nel momento decisivo non è mancato proprio nulla al giovane garlatese, erede di una "dinastia" con la BMX nel sangue: era stato il nonno Dante, infatti, negli anni Ottanta, a portare la disciplina sportiva sul territorio lecchese, cavalcando l'onda di un successo internazionale e fondando una squadra di piloti che nel giro di poco tempo riuscirono a togliersi non poche soddisfazioni sui circuiti italiani ed esteri; tra di loro anche Maurizio Radaelli, zio di Marco prematuramente scomparso nell'aprile scorso, anch'egli laureatosi campione del mondo nella categoria Juniores in un periodo in cui, però, la BMX faceva capo a due federazioni distinte, poi unificate in quella attuale.
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La premiazione
"Siamo tutti emozionatissimi, Marco è stato straordinario" ha commentato il papà (e allenatore) Andrea, a sua volta ciclista e presidente del forte Team Bicimania Quota 20 BMX di Garlate con cui il 18enne - 10° nel ranking mondiale - è cresciuto sportivamente arrivando a conquistare il prestigioso traguardo odierno, frutto di anni di lavoro in pista. "Il livello della competizione era altissimo, in gara c'erano solo i migliori al mondo. In totale Marco ha affrontato sette prove, dalle 9.00 alle 15.00 di oggi, mettendo in campo tutte le sue qualità fin dal primo istante: è stata una giornata davvero pesante a livello emotivo - basti pensare che in ogni "round" tutto si giocava in 35-37 secondi - ma lui non ha mai mollato di un centimetro, dimostrando grande determinazione. Non si è mai accontentato, nemmeno quando per passare il turno avrebbe potuto evitare alcuni sorpassi, risparmiando energie e fermandosi al secondo o al terzo posto. Questo risultato è un'enorme soddisfazione per lui e per tutti noi".
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Al seguito della squadra del CT azzurro Tommaso Lupi, Marco Radaelli è volato in Olanda dopo oltre un mese di allenamenti non-stop sulla pista di Garlate. "Era in sella al mattino e al pomeriggio, mentre nel tempo restante stava praticamente chiuso in casa per paura del Covid, che lo aveva già colpito in primavera creandogli anche non poche difficoltà fisiche. Alla fine i suoi sacrifici hanno pagato, questo trionfo resterà nella storia" ha concluso Andrea Radaelli, al fianco del figlio nei Paesi Bassi.
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B.P.